Ferdinando Laghi è stato nominato consigliere dell'Ente Parco nazionale del Pollino. La nomina di Laghi, medico primario presso l'ospedale di Castrovillari, fondatore dell'associazione ambientalista IL RICCIO, responsabile per il Pollino dell'associazione Medici per l'Ambiente, è giunta in ritardo da parte del ministero
Ferdinando Laghi, nuovo componente dell'Ente Parco nazionale del Pollino (foto da internet) |
dell'ambiente a causa di non ben definiti "scogli burocratici".
Laghi, finalmente è riuscito ad entrare nel sistema. Quell'Ente contro il quale si è battuto per anni riguardo alla controversa questione dell'avvio a biomassa della centrale del Mercure, ora avrà la possibilità di dire la sua dall'interno.
Speriamo bene!
Il Presidente Pappaterra si dice molto soddisfatto della nomina, congratulandosi con Laghi e auspicando ottima collaborazione.
Al di là delle dichiarazioni di circostanza, poco credibili per coloro che seguono le vicende del Parco da anni, Laghi, che è stato fortemente voluto dalle associazioni ambientaliste, raccoglie un testimone molto scomodo e non ci resta che augurargli tanta fortuna e tanta pazienza.
Rimettere in carreggiata l'Ente Parco del Pollino è cosa assai ardua, difficile e quasi impossibile.
I problemi da affrontare sono tanti: dalla tanto vituperata Centrale del Mercure, agli Elettrodotti, al Piano del Parco, ai Lavoratori Socialmente Utili, ai tanti tagli inutili di boschi, alla perimetrazione da rivedere e, in ultimo allo stesso scopo si esistenza di un Ente che ha per statuto la Conservazione dell'Ambiente, molto prima di qualsiasi altra iniziativa di sviluppo. Poichè negli ultimi anni (e forse da sempre) si è pensato allo sviluppo economico: in pratica l'Ente Parco ha preso il posto delle Comunità Montane appena eliminate, appare chiaro che far invertire la rotta a una nave che va in tutt'altra direzione, è cosa assai improbabile, se non impossibile.
Laghi, avrà il compito di riportare la popolazione del Pollino a credere che un nuovo sviluppo ecosostenibile sia possibile.
E' molto difficile, ma è ancora possibile recuperare quel poco dello spirito degli anni Novanta, particellizzato in mille rivoli, sparso in tutto il territorio, tra quei pochi sopravvissuti che ancora continuano a credere che un cambiamento di rotta può sempre avvenire.
Non ci resta che augurare a Ferdinando Laghi buon lavoro!
Se ha bisogno di noi, siamo a disposizione.
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