Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana

Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

lunedì 25 gennaio 2016

Pollino: nominati in parte i componenti del nuovo Consiglio Direttivo


Giovedì scorso si è insediato a metà il nuovo consiglio direttivo dell’Ente Parco nazionale del Pollino.

A metà perché dopo più di due anni il ministero dell’ambiente ha partorito il topolino.

In quanto mancano ancora due componenti, a mio avviso, più importanti che sono quelli designati dal ministero dell’agricoltura e dalle associazioni ambientaliste.

Il presidente Pappaterra ha informato che questi ultimi saranno nominati con un altro apposito decreto da parte del ministro dell’ambiente.

Ufficialmente, pare, che queste nomine non sono state effettuate in quanto non sono arrivate in tempo le designazioni dei candidati da parte delle rispettive organizzazioni interessate (ministero delle Politiche agricole e forestali e delle associazioni ambientaliste).

Che dire?

L’impressione è che non si sono ancora messi d’accordo.

Nel frattempo i designati sono: quattro sindaci, un rappresentante dell’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) e un delegato del ministero dell’Ambiente.

I quattro sindaci sono:

·        Giuseppe Castronuovo, sindaco di Senise

·        Giovanni Cosenza, sindaco di Laino Castello

·        Roberto Giordano, sindaco di Castelluccio Inferiore

·        Giovanni Ceglie, sindaco di Aieta

o   Il rappresentante dell’ISPRA è il dott. Stefano Volponi, ornitologo, di Ravenna

o   Il rappresentante del ministero dell’ambiente è Carmelo Lo Fiego, già consigliere del Parco con l'amministrazione Fino, commercialista e consigliere comunale di Francavilla in Sinni

Nella stessa seduta di insediamento, il sindaco di Senise è eletto vicepresidente dell’Ente Parco.

Questo consiglio, nominato lo scorso 16 dicembre, con decreto del ministro dell’ambiente, resterà in carica per cinque anni.

 
Il Presidente Pappaterra intervistato da Roberto Fittipaldi.
Dal comunicato stampa si apprende che Pappaterra è “soddisfatto” della squadra “formata da professionalità importanti e da amministratori giovani ma di grande esperienza”.

 Il vice presidente Castronuovo: Ringrazio per la fiducia accordatami. Lavorerò in sintonia col presidente e col Consiglio in continuità delle attività già svolte con i lavori avviati e al fine di concluderli”.

Nessun accenno alle nomine mancanti.

E nessuna comunicazione sulla tempistica per la nomina del nuovo direttore e sulla mancata designazione dei due componenti del direttivo da parte del ministero delle politiche agricole e delle associazioni ambientaliste.

Sembra che sia un direttivo a “propria immagine e somiglianza”, fortemente voluto dal presidente e che sbilancia molto la scelta politica di indirizzo verso una visione più amministrativa che di conservazione dell’ambiente.

Ma di questo Pappaterra non ne ha mai fatto mistero.

Nella “visione Pappaterriana” il parco è equiparato a una comunità montana di antica memoria, seppur più grande in termini di superficie, ma con gli stessi compiti.

Se poi rimane del tempo (e delle risorse) allora si penserà anche alla conservazione.

In ultimo, speriamo che questo nuovo direttivo si impegni a far approvare il Piano del Parco come strumento e barra di navigazione per le politiche dell’area protetta, perché navigare a vista così come si sta facendo da troppi anni non porta da nessuna parte e, spesso, la nave, in queste condizioni … spiaggia.

 A me non resta che augurare al nuovo direttivo Buon lavoro perché il Parco ne ha molto bisogno.

 

 

 

martedì 5 gennaio 2016

Inaugurata la nuova sede del cfs a Civita

È singolare come tutto proceda normalmente nonostante i segnali politico-giuridici vadano in tutt’altra direzione.
Il sindaco di Civita, il presidente della regione Calabria, il presidente del Parco
e il comandante del CFS inaugurano la nuova sede del CFS a Civita.
Riflettevo su questo concetto quando ho avuto la notizia della inaugurazione della nuova sede del comando stazione del Corpo Forestale a Civita.
Ieri, 4 gennaio, giornata storica per Civita in quanto da anni è consuetudine che, in questa data si organizzi una manifestazione culturale sia a sfondo ambientale (il Parco e le sue tante problematiche) sia a tema “arberesh” per dibattere sui tanti problemi che affliggono la comunità dal punto di vista linguistico, storico e antropologico.
Nella data di ieri gli eventi sono stati due: il primo ha interessato l’inaugurazione della nuova sede del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato.
 
L'intervento del Presidente Oliverio.
Presenti le maggiori autorità del Corpo, a partire dal generale comandante ad interim per la Calabria Antonio Mustacchi, al comandante provinciale (Giuseppe Melfi) e a quello del CTA (Coordinamento Territoriale per l’Ambiente) - Vincenzo Perrone -  dal quale dipende la stazione di Civita e tutte le altre postazioni che si trovano all’interno del perimetro del parco nazionale del Pollino.
Ebbene, la nuova sede, che si trova nel vecchio edificio scolastico, è stata messa a disposizione del CFS dal comune, visto che i bambini in età scolare a Civita … scarseggiano, ed è stata ristrutturata con fondi dell’Ente Parco.
Come al solito, una pezza, su una falla gigantesca.
Il problema delle guardie forestali a Civita, da anni si trascina da una sede all’altra; a volte in strutture private, oppure in qualche stanza messa a disposizione dal sindaco pro tempore.
Mai si è pensato di costruire una caserma fissa, ad hoc, con locali adibiti ad alloggi, altri fruibili anche al pubblico con appositi allestimenti legati alla biodiversità del parco, che il personale conosce bene.
Ci sarebbero tantissimi edifici che fanno a questo caso: si otterrebbe la ristrutturazione di un palazzo, altrimenti abbandonato al classico “infinito jonico”, e la realizzazione di una struttura adatta agli scopi del Corpo. Invece, si è sempre trovata una sistemazione provvisoria, dando l’impressione alla cittadinanza che il CFS è solo un copro di polizia forestale e nient’altro.

Il presidente Oliverio
Speriamo che il sindaco pro tempore accolga questa segnalazione e si dia da fare in questa direzione.
Anzi, dall’alto della nostra superbia, ci permettiamo di suggerire l’acquisto del palazzo Castellano in via Cavallotti: si otterrebbero due risultati, il completamento della ristrutturazione dell’edificio abbandonato da anni e la realizzazione di un comando stazione con annesso alloggi, uffici e sale espositive.
Ammesso che questa idea sia ancora possibile realizzarla in quanto il Governo ha deciso di accorpare il Corpo Forestale dello Stato alle altre forze di polizia.
Non abbiamo ancora letto i decreti attuativi e quindi non sappiamo se per il personale del CFS che opera all’interno delle aree protette ci sia una trattamento “preferenziale”. Altrimenti si va ad esaurimento. Nel senso che man mano che le guardie vanno in pensione, il Corpo Forestale si estingue.
Ed è un vero peccato.
Alla cerimonia di ieri, alla quale hanno partecipato, oltre al nostro primo cittadino, tante autorità, passate e presenti, ignorando che si stava al capezzale di un morto.
Oppure si è certi che questo provvedimento di eliminazione del Corpo Forestale dello Stato sia una bufala.
Noi propendiamo per questa seconda ipotesi, anche se è molto lontana dalla realtà.
 



PS
per chi vuol sapere come la pensiamo sull'abolizione del CFS legga questo articolo:

http://paroladiacalandros.blogspot.it/2015/10/abolire-il-corpo-forestale-dello-stato.html