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Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

mercoledì 12 agosto 2020

Il Cammino basiliano prende il via

Il Cammino basiliano nasce per valorizzare un territorio, ricco di una gran varietà naturale e culturale, attraverso il turismo lento.

“Abbiamo percorso la Calabria in lungo e in largo – racconta Carmine Lupia, promotore e presidente dell’Associazione Cammino basiliano – per oltre quattordici anni, alla ricerca di un filo conduttore che unisse realtà così, apparentemente, diverse”.

Cosa hanno in comune il Pollino, l’alto ionio cosentino, la Sila, le Serre e l’Aspromonte?

“A questa domanda gli ideatori hanno cercato risposte nella storia, nel paesaggio, nella cultura e nella tradizione – dichiara Emanuele Pisarra, referente d’Area del Cammino basiliano – che legano e costituiscono “l’ossatura” di questo tracciato”.

Questo è un cammino d’oriente in Occidente: Tanti luoghi sono stati colonizzati da monaci orientali; così come hanno lasciato una impronta indelebile per la storia dell’umanità siti importantissimi del monachesimo latino. Pensiamo a Serra San Bruno oppure alle abbazie florensi fondate da Gioacchino da Fiore.

Un Cammino che mette insieme due “monachesimi”: il primo legato al rito greco e a Costantinopoli; Il secondo a quello latino, affermatosi con l’arrivo dei Normanni e l’espansione della Chiesa di Roma nell’Italia meridionale.

Un Cammino, quindi, per pellegrini ma anche per altri camminatori, perché il tracciato non lega tra loro solo monasteri.

 Fortificazioni bizantine (le Rocche), castelli di origine araba (Squillace), Normanna, Sveva, Angioina, Aragonese… comunità di lingua minoritaria (arbëreshe, greci), con i loro usi, costumi e tradizioni.

Inoltre, chi affronta questo Cammino con uno spirito più laico, sa che attraverserà tutte le aree protette della Calabria: dall’alto Ionio cosentino, al Pollino; dalla Sila all’Aspromonte, passando per le Serre calabresi.

Un Cammino che si sviluppa tra i grandi boschi della Calabria – la regione più “forestata” del Mediterraneo – testimoni di grandi eventi della storia in quando hanno fornito “materia prima” per la costruzione delle Chiese più importanti d’Italia: da San Pietro, alla Reggia di Caserta. I pennoni della Basilica di San Marco, a Venezia, sono fatti di pino laricio prelavato in Sila, così come la Chiesa di San Paolo fuori le Mura, solo per fare due esempi …

Ogni tappa ha inizio e fine in un paese dotato di strutture turistiche e ricettive; tuttavia nulla vieta di fermarsi nei tanti luoghi “toccati” dal Cammino.

“Consapevoli del fatto che tutta la Calabria è “basiliana”, dovendo scegliere, si è deciso di “legare tra loro” – afferma Pisarra – le località del versante ionico. Tuttavia nulla vieta di pensare in futuro a un percorso “parallelo” lungo l’asse che guarda verso il Mar Tirreno”.

 

Il Cammino basiliano in numeri

Il nostro Cammino basiliano si sviluppa lungo una direttrice viaria di quarantaquattro tappe con inizio a Rocca Imperiale, paese ubicato nell’estremo settentrione della Regione e ha come punto terminale il Duomo di Reggio Calabria.

A questo tracciato primario bisogna aggiungere altre varianti verso luoghi importanti e significativi dal punto di vista storico-ambientale e naturalistico per un totale di altre ventotto tappe.

In definitiva si tratta di circa 1.100 km e le varie tappe sono di tre tipologie:

Tappa corta: poco meno di 7 km,

Tappa media: circa 16 km.

Tappa lunga: circa 30 km.

Tutto il Cammino basiliano è fatto di discese e salite: a volte facili, a volte faticose.

I curatori hanno calcolato che il Percorso è caratterizzato da poco più di 35000 metri di salite, mentre le discese superano di poco i 16000 metri.

Per il momento non è prevista nessuna segnaletica lungo il tracciato.

Tutto il Cammino è stato rilevato con il GPS. I dati sono aggiornati al 31 maggio 2020.

I curatori stanno ultimando un sito web dove sarà possibile scaricare le tracce delle singole tappe, le informazioni riguardo la logistica (dove dormire, mangiare, fare shopping, cosa visitare) e tanti “numeri utili” per qualsiasi evenienza e necessità.

Il Cammino basiliano si può percorrere tutto l’anno, fatta eccezione per quelle tappe che attraversano gruppi montuosi e le varianti definite come “Wild” dove sono necessarie condizioni attrezzature e una certa abilità per percorrerle in condizioni climatiche estreme. 

 

Buon Cammino … Good trip … Udha mbarë … Pame … Jamu … Bonum dambulatio!