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Art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana

Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

sabato 6 febbraio 2016

Collegato ambientale - Odissea nello strazio

Collegato ambientale
Il due febbraio è entrata in vigore la LEGGE 28 dicembre 2015, n.
221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali[1].
Settantanove articoli, undici capitoli e numerosi rimandi a vecchie norme, modificate, cassate e aggiornate da far perdere la testa anche ai giuristi più scafati.
Figuriamoci il sottoscritto che ha una propria, intensa e vera idiosincrasia della giurisprudenza.

Ho fatto uno sforzo immane nello sfogliare le centinaia di pagine alla ricerca di un capitolo di spesa, un articolo, un comma o una delega in materia di Parchi nazionali, aree protette o riserve.
Ebbene non ho trovato nulla.
Eccetto un riferimento alle aree marine protette dove la norma stabilisce che per i prossimi tre anni verranno stanziati un milione di euro/anno per il triennio 2017-2020.

Altro non c’è.
Discutendone con l’amico Giorgio della situazione del nostro parco a seguito dell’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo, mi ha ricordato un mio vecchio articolo pubblicato su Katundi Ynë dal titolo eloquente:
Parco nazionale del Pollino: ODISSEA NELLO STRAZIO.
Come dire che sono passati ventiquattro anni e non è cambiato nulla.
Nonostante il presidente, il consiglio e tutto il personale del Parco si prodighino a lavorare per il rilancio dell’area protetta.
I risultati stentano ad arrivare.
I paesi si spopolano, la gente emigra, la montagna è sempre più vuota, in balia di avventori e speculatori senza scrupoli.

Riporto qui di seguito l'articolo che Giorgio ha ritrovato e provveduto a scansionare (che ringrazio);  poi di seguito trovate la foto della pagina con l'articolo così come è apparso sulla rivista.
Buona Lettura!!


II Parco Nazionale del Pollino:

Odissea nello strazio[1]

"Io a questo punto vi saluto,
torno alla mia casa,
torno ai miei sogni,
torno in Patagonia là dove
il vento scuote le stalle
e spruzza gelo l'oceano...”

Questi versi presi "in prestito" da una poesia di Pablo Neruda, esprimono più di altre parole, il disagio, il pessimismo e la rassegnazione di quanti vedevano nella istituzione del Parco Nazionale del Pollino, una occasione di riscatto sociale di due popolazioni tra le più povere del Paese.

Una storia infinita che tra un progetto speculativo e proposte alternative, tra leggi regionali e norme di salvaguardia, tra vincoli paesaggistici e opere pubbliche devastanti, si trascina dal lontano 1968. Con il dm 31.12.1990 il Parco Nazionale del Pollino veniva perimetrato e venivano dettate le prime norme di salvaguardia. Un atto storico ma che, come dimostra un dossier del WWF, "non ha bloccato i tentativi di far passare opere pubbliche inutili e deturpanti, programmate o approvate anteriormente per esigenze pretestuose o affatto inesistenti. "Mi riferisco al progetto della "Superstrada Fridica", ma anche agli "acquedotti rurali del Pollino", che già in passato avevano sventrato intere "timpe" con sbancamenti e piste per captare sorgenti ad alta quota (esemplare a tal proposito la vicenda di Pittacurc) di cui non c'era alcun bisogno.

Ma nonostante tutto ciò e in barba a tutte le denunce, e persino una diffida del ministro dell'ambiente, c'è ancora qualcuno (leggere Consorzio di Bonifica) che insiste nella intenzione di captare la Fonte del Vascello nel cuore del Parco.

Inutile riferire sulle conseguenze di tali lavori. Ma non è finita qui. Anzi. Alla storia si aggiunge un altro capitolo, come ci riferisce Sandro Fontana, in un articolo apparso qualche tempo fa su "Nuova Ecologia". Ma di cosa si tratta? È presto detto. Di lottizzazione e spartizione di potere e di quattrini tra partiti. Infatti il Pollino non dovrebbe sfuggire alla Dc, forte sia in Calabria che in Basilicata. Una lottizzazione, questa, decisa dall'alto, così la Fiat, l'Eni e l'Iritecna si spartiscono i quattrini per la redazione del piano del parco (per esempio quello del Pollino è stato affidato alla società Bonifica) in barba alla legge-quadro che fissa questa fase dopo la costituzione dell’Ente Parco. Non da meno sono le regioni.

La Calabria solo alcuni giorni fa ha nominato i due rappresentanti degli enti locali della Commissione che costituirà l'Ente Parco. Per la comunità del Pollino calabrese, essi sono: Mimmo Pappaterra, ex sindaco di Mormanno e Terenzio Calvosa, sindaco di Laino Borgo.
Quest'ultimo è stato uno dei più tenaci oppositori al parco; tant’è che fece una delibera di esclusione del proprio territorio comunale dall'area protetta. Ma la storia prosegue. Nel periodo natalizio affisso sui muri di Castrovillari, c'era un manifesto della associazione Alternativa Sud dove si denunciava il pericolo che fosse stata barattata la sede del Parco con la regione Basilicata. La notizia fu ripresa da stampa e televisione ma i politici locali minimizzarono il fatto.

Alcuni mesi dopo, invece, tra un convegno e la presentazione dell'ennesimo libro sul Pollino, arriva la doccia fredda.

Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica un decreto ministeriale dall'eloquente titolo: Ammissione al finanziamento degli interventi previsti dall'intesa programmatica con la regione Calabria relativamente al Parco Nazionale del Pollino. Questa intesa risale al 16 dicembre 1991 e prevede il trasferimento alle casse regionali di 5687 milioni così suddivisi:

a) interventi di riqualificazione ambientale nell'area del Pollino … 2 miliardi

b) creazione di un centro servizi nell'area del PNP ...3.2 miliardi

e) corsi di informazione ed educazione ambientale per la conservazione delle aree di rilevante interesse naturalistico ...487 milioni.

Due giorni dopo (18 dicembre 1991) nuova intesa programmatica.

Questa volta con la regione Basilicata, "per consentire l'istituzione e il primo funzionamento dell'ente di gestione del Parco Nazionale del Pollino è opportuno effettuare il trasferimento della somma di lire 2.300 milioni nei confronti della regione Basilicata ove è prevista la sede legale del suddetto ente a valere sulla indicata somma complessiva di lire 14.000 milioni. A questo va aggiunto:

a) progetto di riqualificazione e tutela ambientale del parco del Pollino (I lotto) ....1996 milioni

b) gli anni verdi del Pollino (??? ndr) ... 1000 MILIONI

e) Proposta di intervento per la produzione, valorizzazione, commercializzazione di oggetti di artigianato artistico tipico del Pollino ... 2500 milioni

d) centro di commercializzazione e tipicizzazione dei prodotti agricoli e zootecnici del Parco del
Pollino ... 2500 milioni

II cerchio si chiude ed ogni commento è superfluo, mentre il Pollino continua ad essere asfaltato e/o cementizzato.

Così vanno le vicende di casa nostra, ma a differenza di Pablo Neruda, che aveva la sua Patagonia dove ritirarsi a meditare, a sognare e ad ascoltare l'oceano, io sto qui a chiedermi se val la pena continuare a "combattere" per un Pollino migliore se questo è il destino al quale è condannata questa splendida e "maledetta" terra di Calabria.

Emanuele Pisarra

















[1] Katundi Ynë, n° 80-2/1992, pag. 20




PS

Se qualcuno trova, nel "Collegato ambientale", notizie riguardo i parchi nazionali e le aree protette è pregato di segnalarmelo.Grazie





[1] Gazzetta Ufficiale n. 13 del 18/01/2016, la L. 28/12/2015, n. 221 (“Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” (cosiddetto “Collegato ambientale” alla Legge di stabilità 2016).

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