Quegli italiani che, credendo di non andare a votare perché il problema delle trivelle non li riguarda, si sono rifiutati di esprimere un proprio giudizio sulle questioni oggetto del quesito referendario, non hanno fatto altro che mettere la testa sotto il tappeto.
Tanto il problema è di quelli che hanno le trivelle nel
mare antistante le proprie coste.
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quadro riassuntivo dei risultati del referendum del 17 aprile 2016 |
A quelli del Trentino cosa importa? Anzi, egoisticamente, se
il mare è inquinato, tutti coloro che lo frequentano cambieranno destinazione.
A questi dico che si sbagliano: il problema è di tutti.
L’inquinamento delle coste, i mancati introiti nelle casse delle regioni e
dello Stato è un problema di tutti che, inevitabilmente, si ripercuoterà sui
cittadini.
Comunque un grazie profondo a qui quindici milioni di
italiani che si sono presi la briga di andare a votare. Vuol dire che ancora
qualcuno (che purtroppo non è maggioranza) sfrutta gli strumenti che la
democrazia dà per esprimere il proprio voto e il proprio pensiero.
Personalmente non credo alla mancata informazione che non ha
permesso di farsi un idea e poi andare a votare. Credo invece che gli
italiani siano stanchi di questa politica e del modo di farla. Da tempo la
politica non è più quella immaginata e insegnata da Aristotele. Tuttavia è l’unico strumento che ci rimane per dire la nostra.
Sicuramente la rimpiangeremo quando non potremo più esercitare il voto.
Allora sarà troppo tardi!
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