Ancora uno splendido esemplare di lupo ucciso, questa volta, a San Costantino Albanese (foto dal web) |
Questa volta è accaduto alle porte di San Costantino
albanese. Il povero lupo è stato impallinato ma è riuscito a scappare per poco
fino a quando esangue è caduto ai bordi della strada che porta alla contrada di
Acquafredda.
Dalle testimonianze raccolte sul posto non è affatto vero
che il lupo è rimasto vittima di una colluttazione (con chi? Auto, tir,
trattore), bensì sono evidenti le ferite da arma da fuoco in più parti del
corpo.
Dallo scarno rapporto medico in puro burocratese si
evince che “ferito e incapace di muoversi e grazie al pronto intervento di Carmine
Suanno, veterinario del Parco Nazionale del Pollino, era stato
possibile rilevare come l’animale fosse stato vittima di un episodio di
colluttazione e come le sue condizioni generali fossero già critiche a
seguito anche di complicazioni dovute a gravi lesioni, conseguenze dirette
dell’aggressione subita”.
L’esemplare, un
maschio di circa 3-4 anni e del peso approssimativo di 35 kg, non presentava
alcun carattere fenotipico di ibridazione, quindi con ogni probabilità
appartenente alle popolazioni ancora pure presenti nell’Appennino meridionale.
Il lupo trovato morto a San Costantino albanese (foto dal web) |
E meno male che esiste la rete Wolfnet!
E se non ci fosse?
Sarebbe stata la stessa cosa. Perché una rete funziona se
interviene in tempo reale, utile e capace di salvare l’animale in oggetto. Se
si arriva subito dopo, tanto solo da certificarne la morte, non ha senso.
Infine, dissento molto dal metodo secondo il quale tutto
deve passare sotto silenzio per favorire le indagini degli organi preposti alla
vigilanza.
Che tanto per essere chiari non hanno mai scoperto nessun
autore di questi efferati delitti contro la fauna selvatica in ordine alle
ormai decine di episodi che si sono verificati negli ultimi anni.
Sono e rimango convinto della necessità di dare massimo
risalto alla notizia con tutti i mezzi possibili ed immaginabili al fine di
incutere quel “senso di colpa” che potrebbe indurre l’autore/i a tradirsi e a
farlo riflettere sul gesto.
Non ho idea se la stampa locale abbia dato la notizia.
Invece i social hanno mostrato con immagini molto
dettagliate dalle quali si evince la dinamica dei fatti:
il povero lupo presenta ferite da arma da fuoco in più
parti del corpo.
Ovviamente questa notizia non è riportata nel comunicato
stampa di Legambiente e sul sito di wolfnet.
Come dire che i panni sporchi si lavano in casa.
Forse questa strategia di comunicazione va rivista.
Soprattutto alla luce dei tanti episodi del passato che non hanno mai trovato
un colpevole!
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