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Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

giovedì 15 ottobre 2015

Rifugio di Colle Marcione

Qualche giorno fa presso il comune di Civita, Carla Primavera, la presidente della sezione di Castrovillari del Club Alpino Italiano, ha firmato l’intesa con il comune di Civita e il presidente del Parco del Pollino per la gestione del rifugio di Colle Marcione.
Finalmente!
Vedere quel rifugio in condizioni a dir poco pietose per chiunque arriva al Colle è un pugno nello stomaco.
Una struttura fatta dalla Comunità Montana del Pollino, nasce come ricovero per pastori; poi viene convertito subito a rifugio di montagna. Tanto per gradire, in Italia se uno vuole fare una cosa precisa di sana pianta non può e quindi deve ricorrere a qualche sotterfugio e poi per il resto della vita ne paga le conseguenze.
Difendo il rifugio, la sua posizione e la sua storia. Anche se, strutturalmente, non è fatto bene, questa struttura serve alla nostra comunità per ampliare l’offerta turistica.
Faccio un passo indietro. La struttura già doveva essere presa in gestione dalla nostra sezione nel 1999 quando il ministero dell’ambiente affidò dei fondi per la realizzazione di una rete sentieristica modello e la costruzione o ristrutturazione di un edificio da adibire a punto di accoglienza degli escursionisti che affrontavano itinerari lunghi e faticosi.
Non se ne fece nulla per “merito” di un assessore dell’epoca della comunità montana che si oppose dicendo che “Civita aveva avuto già troppo” dall’ente di montagna.
La struttura rimase al concessionario che la lasciò deperire sempre più.
Ci vollero altri dieci anni e dopo la liquidazione delle Comunità montane, l’immobile passò a Calabria verde, un’organizzazione che gestisce tutti i beni delle ex comunità montane, per poi essere affidata al comune di Civita.
Rimane il mistero del perché tutto ciò non è stato fatto prima.
Meglio tardi che mai.

Ora ci vorrà ancora qualche altro mese per la ristrutturazione e poi - finalmente – per il rifugio di Colle Marcione inizia un’altra vita.

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