Che la nostra carta
costituzionale sia la migliore del mondo non ci sono dubbi.
Così come non ci sono
dubbi che va adeguata ai tempi con leggere modifiche senza smontare l’impianto
principale.
Come tutti sappiamo in
Parlamento è in atto la modifica della Carta.
Ho la mia convinzione che
queste modifiche finiranno per crearci più problemi di quanti si proponga di
risolvere.
Tuttavia una proposta,
bizzarra nel suo essere, comunque merita di essere ricordata.
La proposta dell’on Serena
Pellegrino, di inserire il riconoscimento della Bellezza in Costituzione come
aggiunta all’art. 1del comma “La Repubblica riconosce la bellezza quale elemento
costitutivo dell’identità nazionale, la conserva, la tutela e la
promuove in tutte le sue forme materiali e immateriali: storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche e naturali”.
Mi viene da obiettare che
la Bellezza in quanto tale non necessita di una norma costituzionale.
Però se si avverte l’urgenza
di inserire una norma per riconoscere la bellezza dopo tutta la storia che ci
distingue e caratterizza da millenni vuol dire che di acqua sotto i ponti ne
deve ancora scorrere tanta.
E forse hanno ragione i
proponenti della norma.
Oppure troppe norme
nessuna norma.
Per chi
vuole saperne di più:
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