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Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

sabato 2 luglio 2016

Appello ad un ignoto ladro: restituisci la targhetta!


La croce di legno di castagno di Francesco Giorgio
(foto archivio CAI Castrovillari)
Da qualche giorno è sparita la croce degli aviatori dalla sua nicchia sul sentiero della Tagliata, che era collocata poco prima del tratto che giunge al Varco del Pollinello.

Qualcuno ha svitato ed asportato la targa, lasciando la croce di legno senza targhetta.

Il valore della targa in alluminio non supera i … cinque euro, invece è alto il valore simbolico del nobile gesto, compiuto tanti anni fa da Francesco Giorgio, camminatore, viator - come lui amava definirsi - maestro di vita e montanaro doc, illustre ed insigne maestro di tutti noi giovani che ci apprestavamo ad avvicinarci alla montagna.

Tornando alla croce:
Testo della targhetta pensato e scritto da Fedele Mastroscusa,
illustre e geniale studioso, di Morano Calabro
(Foto archivio CAI Castrovillari)
in primo luogo vorrei sapere chi è stato a trasportare la croce dal suo luogo naturale a questa nicchia sul sentiero della Tagliata; ricordo che essa è stata messa in opera da Francesco Giorgio nel 1987 per il desiderio di ricordare alcuni aviatori tedeschi precipitati sul Pollino nella primavera del 1941.

Avendo localizzato il punto esatto in cui cadde lo Junkers Ju 88, pensammo di salire per portarvi una croce in castagno, realizzata da un nostro amico. Compiuto l’atto pietoso sotto un cielo coperto, ascendendo il monte con la neve immacolata – la prima consistente nevicata autunnale - di ritorno, passammo per Morano a salutare e ringraziare l’amico Fedele Mastroscusa autore dei testi redatti in tre lingue, stampati nella targhetta di alluminio affissa alla croce.

Un lampo negli occhi faceva intuire la sua intensa partecipazione, mentre ancora fradici di pioggia ci invitava a sedere davanti al fuoco […][1]

Lo Junkers Ju 88 in volo di ricognizione.
Foto di Francesco Giorgio tratta dal libro riportato in nota.
Il gesto volle ricordare l’incidente accorso ad un aereo da ricognizione che, nella primavera del 1941, precipitò con il suo equipaggio di quattro uomini nella sella tra le due cime maggiori. Nella nebbia l’apparecchio urtò la cima di un faggio.

Allo scioglimento delle nevi, una spedizione di militari e di giovani partì da Castrovillari, portò giù i resti dei quattro e fu celebrato un funerale ufficiale con le autorità del tempo.


Il corpo di uno degli aviatori recuperato dai militari
e volontari di Castrovillari. Foto scattata da Alfredo
 Viggiano e concessa per la pubblicazione a Francesco
Giorgio nel  testo citato in nota.
Ecco, a ricordo di questo gesto, chiedo all’incauto ed improvvisato ladruncolo di restituirci la targhetta - che poi noi andremo a rimettere a posto - perché essa testimonia un momento di Pietà cristiana verso uomini che hanno perso la propria vita compiendo il proprio dovere e il gesto di un Uomo che ha voluto ricordare l’evento.

 








[1]  F. Viator (Francesco Giorgio), Sidera versus, Errando per il Pollino e altri monti, Edizioni Federcaccia, San Marco Argentano, 1994


 

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