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Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

venerdì 18 dicembre 2015

Avvertenza: Variante di Frascineto al Pollino


Ci sono alcune strade inutili, che non dovevano essere realizzate e che non servono allo scopo.
Una di queste è la strada fortemente voluta da uno dei sindaci di Frascineto di qualche anno fa con la scusa che anche loro devono poter andasre in montagna senza passare per Civita.
Negli anni passati ci fu una forte opposizione da parte delle associazioni ambientaliste del territorio e dal Corpo Forestale dello Stato.

Il cancello chiuso alla fine della strada di
Frascineto al Pollino
Poi cambiarono i governi, le associazioni ambientaliste sono cadute in disgrazia, l’alto dirigente del CFS andò in pensione e quindi fu il momento di riproporre il progetto.
E allora, in un classico voto di scambio, la direzione del tempo dell’Ente Parco del Pollino diede le autorizzazioni necessarie.
A Frascineto si gridò alla vittoria.

Gli ambientalisti (tra i quali anche il sottoscritto) ammisero la propria sconfitta.
Non tanto del movimento ma da parte delle istituzioni. Infatti, se avevano perso le associazioni ambientaliste, la comunità non ci aveva guadagnato.

Sembrò un grido nel deserto. Ma il tempo ci diede ragione.
Proprio qualche giorno fa feci un giro – per la prima volta – con il fuoristrada per verificare se ci fossero le condizioni per inserire il percorso in un programma di trekking.

Ebbene, arrivato in basso, trovai la strada sbarrata da un cancello.
La cosa mi inquietava molto, soprattutto per il fatto che ero costretto a rifare la strada al contrario. Allora decisi di chiamare il comando dei vigili urbani per farmi venire ad aprire il cancello.

Per la verità venne il capo vigile in pochissimi minuti. Temetti una multa ma poi, visto che all’inizio della discesa in alto non c’era nessun cartello di divieto, non poteva contestarmi nessuna contravvenzione.  
Ancora una volta il tempo ci ha dato ragione.

Alla richiesta di come mai ci fosse un cancello e anche chiuso, il capo guardia mi rispose che la strada era pericolante e spesso oggetto di caduta massi e quindi per la pubblica incolumità si decise di chiuderla al traffico.
Una ottima idea!
La strada, in forte pendenza, ormai piena di buche, di sassi che ostruiscono il passaggio, non ha più ragione di esistere.
Se fossimo in uno stato serio qualcuno dovrebbe dar conto di ciò.
Ma siccome ultimamente lo stato è assente … invito calorosamente ad evitare questa strada.

È meglio salire in montagna dal lato di Civita.
Come è sempre stato.

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