Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana

Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

giovedì 27 ottobre 2016

I finlandesi del MAGMA visitano le comunità arbereshe

Un gruppo di finlandesi del MAGMA, una sorta di centro di ricerche nazionali, ha visitato le comunità arbereshe della Calabria.
Il programma di visita è stato preparato dal CONFEMILI (Comitato Nazionale delle Minoranze Linguistiche) di Roma in collaborazione con i referenti locali.

Il Gruppo di studio era formato da:
Nils-Erik Forsgård, segretario generale di Magma, docente presso l’università di Helsinki  e scrittore famoso;
Olav S Melin, responsabile stampa di Magma ed ex-capo redattore di due importanti giornali in Finlandia e di uno in Svezia, è anche stato segretario generale di Folktinget, l'Assemblea della comunità svedese in Finlandia, prima di Christian Brandt;
Lia Markelin, responsabile di ricerca di Magma, professoressa di giornalismo nelle lingue minoritarie all'Università di Kautokeino in Norvegia;
Kaisa Kepsu, responsabile di progetti di Magma, ex-giocatrice della squadra nazionale di pallacanestro di Finlandia e professionista della serie A di pallacanestro in Spagna. È anche stata responsabile degli affari esteri di Hanasaari;
Markus Österlund, segretario generale di Folktinget, l'organizzazione che rappresenta la minoranza svedese della Finlandia.  Ex-consigliere di vari ministri finlandesi;
Johan Häggman, è stato responsabile degli studi e degli eventi di multilinguismo della Commissione europea. Membro di gabinetto del commissario di multilinguismo, l’economista romeno Leonard Orban, ex-consigliere del gruppo liberale del Parlamento europeo;
Johan Aaltonen, capo redattore di YLE, la RAI finlandese, Finnish Broadcasting Corporation;
Heidi Hakala, Capo redattrice della STP : agenzia di stampa dei giornali svedesi editi in Finlandia.

Il Gruppo di Masma fotografato al Belvedere "N. Douglas"
sulle Gole del Raganello a Civita. (Ph. di E. Pisarra) 
Il primo incontro è stato fissato a Civita dove, ospiti dell’Amministrazione comunale guidata da Alessandro Tocci, per l’occasione sono stati invitati tutti i sindaci dei comuni arberesh e tutte le associazioni culturali che si occupano di problematiche riguardanti le nostre comunità.
L’evento a cui ha partecipato anche il presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, è stato un vero spettacolo folklorico e folkloristico.

Sono fuori da questo mondo da oltre otto anni e ho perso il polso della situazione, ma, improvvisamente, mi sono ritrovato con gli stessi compagni di cordata di un tempo: sì, solo un pochino più invecchiati, ma sempre gli stessi. 
Intervento del prof. Morelli del Confemili all'incontro di Civita con
amministratori arberesh e associazioni culturali. (Ph. di E. Pisarra)
Così mi sono ritrovato con Agostino Giordano, un po’ più canuto, ma sempre in forma, con il suo brio di sempre che si ostinava a parlare in arberesh provocando grosse difficoltà per la traduzione in finlandese; e con Damiano Guagliardi, già assessore al Turismo della Regione Calabria, padre della Legge Regionale sulle minoranze, attuale ideatore della Federazione delle Associazioni culturali che si occupano della comunità. Damiano ha ripercorso la genesi della Legge Regionale e si è lamentato del modo in cui la Regione Calabria abbia speso i fondi previsti in bilancio in opere pubbliche. Poi sono seguiti gli interventi politici dei vari sindaci. Tra i tanti si è notato il pessimismo del sindaco di Acquaformosa il quale ha affermato che ormai sono in pochi a parlare in lingua e questo a causa, soprattutto, della grande emigrazione dei giovani, cosa che rappresenta il vero problema del Meridione e delle comunità piccole e di montagna.
In giro tra i vicoli di Civita.
I finlandesi hanno fatto fatica a stare dietro a tanta animosità: loro non sono abituati a discutere a voce alta e con toni accesi. Chiedono. Si informano. Vogliono capire, al netto della discussione politica, cosa di concreto si stia facendo per bloccare questa fuga di giovani dai paesi e quali sono le iniziative per conservare la lingua nelle comunità.
È apparso chiaro come ci siano due correnti di pensiero: quella dei comuni, pressati da incessanti richieste da parte della popolazione (lavoro, servizi primari e beni di prima necessità), che cercano di sfruttare anche questa legge per ottenere fondi e risorse per sistemare strade, acquistare edifici che poi, una volta ristrutturati, rimangono chiusi, in quanto mancano altre risorse (oltre alle idee) per come utilizzarli;
Il presidente Pappaterra conclude l'incontro di Civita
(Ph. di E. Pisarra)
la seconda linea è dettata dalle associazioni culturali di vario titolo che arrancano, fanno progetti per la tal ricorrenza alla quale non in molti partecipano, per ristrutturare musei, spesso vuoti di visitatori, sostenere i vari periodici, che in pochi leggono e seguono. Sembra che queste associazioni vivano in un mondo a sé stante, incuranti del fluire del tempo e di come le comunità si spopolino sempre di più.
Si tratta di due realtà che non potranno mai coabitare perché hanno obiettivi e scopi diversi.
Una soluzione potrebbe essere quella di fare in modo che ognuno dei due vada per conto proprio, ma i progetti delle associazioni devono essere presentati alle Amministrazioni comunali per essere poi inoltrati alle Amministrazioni regionali per poter essere finanziati.

Ecco, a distanza di otto anni nulla è cambiato.
Alle insistenti domande dei finlandesi su cosa si stia facendo per conservare usi costumi e lingua sono state date infinite risposte, nessuna però, in concreto, ha convinto gli ospiti della bontà dell’idea al fine di realizzare tale salvaguardia.
Il presidente del Confemili, Domenico Morelli, autore, fautore e deus ex machina della Legge quadro 482, ha più volte ribadito come la mancata attuazione delle norme in essa contenute sia stata la causa del mancato raggiungimento degli obiettivi fissati evidenziando anche come le risorse, messe a disposizione dal Governo per tutte le minoranze italiane, sono risibili.


Incontro con gli scolari e la dirigenza dell'Istituto Comprensivo
"E. Koliqi" di Frascineto. (Ph. di E. Pisarra)
Nel disordine della discussione, è intervenuto il presidente del Parco, Pappaterra: da buon politico navigato, arbereshe di adozione in quanto cittadino onorario di Civita, è stato attento a fornire un immagine idilliaca delle comunità e ha raccontato delle tantissime iniziative che il Parco sta portando avanti per la difesa delle minoranze, ricordando che, in dieci paesi su cinquantasei ricadenti all’interno del perimetro dell’area protetta, si parla arberesh,  e evidenziando il valore aggiunto che queste comunità esprimono in termini storico-antropologici al patrimonio naturale del Parco.

La mattinata si è chiusa con un pranzo arberesh presso il ristorante tipico Kamastra che ha proposto l’assaggio di piatti e prodotti peculiari di Civita.
A fine pranzo sono stati eseguiti canti arberesh che hanno non poco incuriosito gli ospiti stranieri che hanno chiesto notizie e informazioni sui brani eseguiti.
Gli ospiti nel pomeriggio sono stati accompagnati a Lungro, dove la delegazione finlandese ha incontrato il vescovo mons. Donato Oliverio.
Sua Eccellenza ha ricevuto il Gruppo di MAGMA in episcopio nella sala delle udienze. Insieme con il professore Morelli, ha ripercorso la storia religiosa della comunità, il ruolo dei sacerdoti e dei propri predecessori nel mantenimento della lingua, del rito e della parlata arbereshe in molte comunità.
Quindi, il vescovo ha fatto da guida al gruppo nella illustrazione degli oggetti esposti nel Museo di Arte Sacra allestito nei saloni del piano terra dell’episcopio. La raccolta lì custodita è un vero e proprio vademecum del ruolo della religione nelle comunità arbereshe dell’Italia continentale.

I ragazzi della scuola ospitano alcuni delegati del Masma nei
loro giochi. (Ph. di E. Pisarra)
La giornata successiva ha visto la delegazione finlandese impegnata in due momenti: in mattinata la visita all’istituto comprensivo e Polo Arberesh di Frascineto, incontro con gli insegnanti, gli scolari e la dirigenza scolastica, poi la visita al museo delle icone.

Ho partecipato anche a questa seconda giornata e, per quanto riguarda l’edificio della Scuola, ogni volta che vi ritorno ho sempre più la sensazione di entrare in un garage dove per caso ci sono scolari: poco illuminato, corridoi ampi, luogo freddo e triste.
Tuttavia, gli ambienti sono stati resi accogliente dagli arredi, grazie alla brillante idea della ex preside Blaiotta di realizzare un laboratorio di iconografia ha fatto sì che gli studenti abbiano realizzato – in scala – le iconostasi dei paesi la cui utenza scolastica è legata all’istituto e queste ora ornano l’ingresso della scuola. Proprio all’ingresso, una mappa originale con la posizione geografica di tutte le comunità arberesh ha attirato subito l’attenzione dei finlandesi.

Visita al Museo della tradizione e delle icone di Frascineto.
(Ph. di E. Pisarra)
Ovviamente l’accoglienza della nuova dirigente scolastica è stata ottima: caffè e dolcini sono stati la premessa per un ottimo e proficuo scambio di informazioni.

Lungo il corridoio di accesso all’auditorium vi è una mostra fotografica che ritrae Ernest Koliqi: glottologo, insegnante di molti docenti di albanese (il prof Morelli, anche lui studente di Koliqi, vi si ritrova, giovane e con i capelli neri, in una delle immagini); a questa figura è stata intitolata la scuola.

L’ingresso all’auditorium è accompagnato dagli scolari pronti ad accogliere gli ospiti.
Si inizia con l’esecuzione dell’inno nazionale albanese. A seguire l’inno di Mameli che vede tutta la delegazione finlandese in piedi, con la mano al cuore, in religioso silenzio e in ascolto.
Johann Hagmann fotografato con il sindaco, l'assessore
del comune di Frascineto, la prof Caterina Adduci e il
prof Morelli del Confemili. (Ph. di E. Pisarra)
La preside – con un ottimo inglese – illustra le attività in corso. Segue l’intervento della precedente Dirigente Scolastica – la professoressa Camodeca – che ha raccontato le numerose iniziative ideate dalla preside Blaiotta e da lei portate avanti nel settore del teatro, della musica, dell’insegnamento della lingua e delle tantissime attività, compreso il laboratorio di iconografia che ha licenziato tanti bravi iconografi.
Gli ospiti del MAGMA entusiasti delle tante attività hanno fatto tantissime domande per capire, informarsi, del ruolo della scuola nella comunità arbereshe.

È seguita la visita al Museo della Tradizione delle Icone: il nostro vero e proprio gioiello di arte sacra.
A fare da cicerone la professoressa Caterina Adduci, accompagnata dal primo cittadino di Frascineto Angelo Catapano, ha parlato di iconografia, di come si crea una icona, del ruolo dell’immagine sacra nella comunità arbereshe.

Il vescovo di Lungro illustra alcune opere del Museo diocesano
di arte sacra (Ph. di E. Pisarra)
Nel pomeriggio rientrati a Civita, dopo il pranzo tipico presso il ristorante Antico Ulivo, gli ospiti hanno potuto ammirare le Gole del Raganello e il centro storico.

Il giorno successivo, la delegazione del MAGMA, si è trasferita a Cosenza all’Università della Calabria, ospite del dipartimento di Albanologia, diretto dal prof Francesco Altimari.
Il prof Altimari ha illustrato il lavoro di quarant'anni di attività del dipartimento, il ruolo della provincia di Cosenza e del suo Assessorato alle minoranze linguistiche che ha dato impulso (e un primo e unico finanziamento) allo studio delle comunità minoritarie presenti nel territorio provinciale.

La presenza di Carmelo Nucera, già primo cittadino di Bova, la comunità grecanica più attiva della Calabria, ha dato agli ospiti un quadro ancora più ampio e sconfortante della situazione delle minoranze linguistiche in Calabria: egli ha,
Il prof. Francesco Altimari illustra le iniziative del suo
istituto di Albanologia agli ospiti finlandesi.
infatti, approfittato per lanciare un accorato appello alla Regione affinché si recuperi il ruolo delle minoranze come patrimonio che arricchisce ancora di più il già vasto patrimonio culturale regionale. Infine, ha chiesto che venga ripristinato l’assessorato regionale alle minoranze, perché non esiste più la delega.  
“Siamo figli di nessuno”, ha concluso, sconsolato, il povero Nucera.

È seguito l’intervento di Hans Peter Kunert, ricercatore presso l’Università della Calabria di Occitano che ha illustrato le iniziative della piccola comunità di Guardia Piemontese.

Si è approfittato della presenza del direttore della sede RAI per la Calabria per chiedere come mai non sono state avviate le trasmissioni in lingua minoritaria.

La dott.ssa Lia Markelin, ha approfittato per fermarsi in Università a intervistare “on the road” studenti e studentesse.

Nel primo pomeriggio la delegazione finlandese si è trasferita alla sede regionale della RAI dove, ospiti del Direttore Demetrio Crucitti, hanno fatto visita alla redazione e poi hanno incontrato i giornalisti della struttura.
Tra gli ospiti, Johan Aaltonen, capo redattore della televisione finlandese, è rimasto molto colpito dell’immenso patrimonio di attrezzature del Museo della televisione della sede RAI di Cosenza, secondo in Italia.


La delegazione finlandese ricevuta dal direttore della sede RAI
per la Calabria. 
A questo incontro è seguito un altro importante momento con un dibattito presso la sede della Fondazione Lanzino dove il Gruppo di MAGMA ha conversato di ‘ndrangheta con il delegato regionale di Libera don Ennio Stamile e il responsabile del centro di accoglienza di Crotone Umberto Ferrari.
È sembrato che l’argomento stesse molto a cuore per i finlandesi. Infatti, una delle giornaliste, Lia Markelin, ha rivolto molte domande a Don Stamile sulla situazione della criminalità organizzata e sul ruolo di Libera in Calabria.
Kaisa Kepsu, aveva con sè un libro in finlandese sulla ‘ndrangheta. Questo ha dato a tutti la chiara realtà di come sia conosciuta e oggetto di interesse la nota organizzazione anche nell’estremo nord europeo.
un libro in finlandese che racconta la 'ndrangheta.
Alla domanda di Johan Häggman fatta a don Stamile, sulla possibilità che egli, per l’attività che svolge possa essere ucciso, il sacerdote di Libera ha citato alcuni passi del Vangelo … confidando in Dio!
La visita si è conclusa con l’incontro con Franco Lanzino, presidente della omonima Fondazione: egli ha guidato la delegazione in un tour all’interno della struttura di accoglienza di donne maltrattate e vittime di violenza, illustrando gli obiettivi e i tanti progetti in cantiere.


Conclusioni
In primo luogo, un’ottima esperienza, che ha contribuito a dare una informazione corretta sulla realtà della comunità arbereshe nella nostra provincia, sulla situazione delle minoranze in Calabria e sulla questione ‘ndrangheta, vista dall’ottica degli operatori che lavorano giorno per giorno sui disastri causati da questa potente organizzazione criminale.
In secondo luogo, la consapevolezza di … come si stava meglio quando si stava peggio. Ossia l’arrivo della tanta attesa legge sulle minoranze non ha fatto altro che causare divisioni, sperpero di denaro, creazione di aspettative che puntualmente sono state disilluse e da una politica insensibile al problema.
Incontro con il direttore generale di Libera per la Calabria presso
la Fondazione Lanzino
In terza battuta, si è evidenziato ancora una volta di come in ogni arberesh alberghi una … Repubblica; per cui non ci sarà mai l’unione delle forze per affrontare con determinazione il problema della sopravvivenza delle comunità, facendo di conseguenza il gioco della politica che vuole la frantumazione delle realtà minoritarie secondo la logica del “dividi et impera”.
Raccontava bene Johann Haggmann che se non ci si unisce politicamente, si conta poco nei luoghi dove si decide. Loro, rappresentano il 5% della minoranza svedese in Finlandia ma hanno avuto un primo ministro ed ora hanno diversi deputati al parlamento.
Infine, come hanno sostenuto, con convinzione, il professor Altimari e i tanti sindaci, la soluzione del problema passa anche attraverso politiche che blocchino l’emorragia di giovani dalla Calabria e in particolare modo dalle comunità minoritarie: senza i giovani, inevitabilmente, non ci sarà futuro. 







1 commento:

  1. Pure dai Finlandesi ci siamo fatti riconoscere di come siamo scombinati?

    RispondiElimina