Uno dei panorami "normali" che si possono vedere salendo lungo al "tagliata" (Photo di E. Pisarra) |
Stiamo parlando di RETE SENTIERISTICA ITALIANA, ricchissima
di storia, di fatti, di notizie: una serie di percorsi che, inanellati uno
dietro l’altro, dà vita a quella sorta di Filo di Arianna che collega Alpi,
Appennini, isole e lo propone a tutti coloro che vogliano “andar per monti”.
Questa realtà, ormai consolidata nel tempo e nello spazio,
sta conquistando terreno anche in Calabria e in particolare sui nostri monti.
“All’escursionista è idealmente affidata la
memoria storica di un patrimonio plasmato dalla fatica, dal sacrificio, dalla
caparbia determinazione degli uomini della montagna.
All’escursionista, più che ad ogni altro
frequentatore della montagna, è demandata la conservazione di questo ingente
capitale culturale.”Escursionisti in cima al Timpone della Neviera ad Alessandria del carretto (photo di E. Pisarra) |
Volontari del CAI impegnati a preparare le tabelle del senti 949 (Photo di E. Pisarra) |
In questa ottica la nostra giovane sezione di Castrovillari ha
contribuito con i suoi volontari e consulenti a realizzare sei nuovi sentieri
nel nostro territorio.
Ecco: il CAI fa scuola.
Fa scuola quando anche il comune di Castrovillari, nel recuperare
quattro sentieri di notevole importanza storica, si affida alla consulenza del
nostro volontariato.
Fa scuola quando anche il GAL Alto Jonio bandisce una gara per la
realizzazione (sarebbe meglio dire il recupero) di due antichi sentieri, ormai
in disuso, che hanno rappresentato nel corso dei secoli due luoghi
importantissimi per le comunità del suo territorio.
Il primo di questi sentieri collega il paese di Alessandria del Carretto
con il Monte Sparviere, passando per il Timpone della Neviera. Come dice il
nome stesso, questo percorso ricalca fedelmente l’antico tratturo che portava
gli uomini del ghiaccio a recarsi in queste località per una sorta di
coltivazione della neve per poi poterla vendere in pianura nei mesi estivi.
Escursionisti sulla "Tagliata" (Photo di E. Pisarra) |
Inoltre questo sentiero ‘contiene’ grandi paesaggi: Verso Nord, oltre alla vette del Pollino, si
vede il Massiccio del Sirino, l’Alpi di Latronico e poi tutta la catena
dell’Appennino lucano fino al Pierfaone e oltre. A meridione la vista non è da
meno: oltre a tutte le quinte dei monti calabro-lucani c’è … il mare.
Giustamente, questo percorso noto come IL
SENTIERO DELLA GHIACCIAIA.
L’altro
sentiero sostenuto dal GAL Alto Jonio ricalca l’antica via che da settentrione
porta al Monte Sellaro e al Santuario di Madonna delle Armi. Questa percorso è
stato utilizzato fino a tutto gli anni Sessanta dai popoli dell’alto Jonio
cosentino che da Trebisacce, Plataci, Alessandria del Carretto, Oriolo si
recavano in pellegrinaggio alla Madonna delle Armi.
Esso
Impropriamente è stato dedicato alle peonie peregrine. Tuttavia per dare un
riferimento storico e spirituale al sentiero noi abbiamo deciso di chiamarlo SENTIERO DEI FIORI DI PENTECOSTE,
proprio pensando ai pellegrini che, per raggiungere il Santuario, hanno
camminato in mezzo a questi prati di peonie rosso-porpora che fioriscono
proprio in occasione della ricorrenza della festa.
Le prime nevi sullo Sparviere. (Photo di E. Pisarra) |
Conosciuto
come “la mulattiera della Tagliata”, ha visto transitare, nel corso dei secoli,
migliaia di persone sia per motivi di lavoro legati al bosco e ai suoi pascoli,
sia per motivi religiosi in quanto questo tratturo porta al Santuario di
Madonna del Pollino, il più frequentato luogo sacro dei nostri monti da gente
calabra, nonostante esso sia ubicato nel territorio di San Severino Lucano.
Percorso
difficile, lungo, con forte dislivello, ma decisamente affascinate: grandi
boschi, pareti di roccia, ‘uscite’ panoramiche su tutta la Pianura di Sibari,
fanno di questa mulattiera una ‘autostrada del Pollino’ per tutti: botanici,
escursionisti, appassionati di alberi ricercatori di immagini…
Segnavia CAI sul sentiero dei fiori di Pentecoste 949 (Photo di E. Pisarra) |
Altro
percorso recuperato dal nostro Sodalizio che da anni lo propone, e con grande
successo, per la Pasquetta dei Castrovillaresi (e non solo) è il sentiero che
porta alla Cappelletta della Madonna del Riposo, poco sotto la cima del Monte
Sant’Angelo (cima che dalla città si contraddistingue per i grandi ripetitori
telefonici). Si tratta di una facile passeggiata da fare in un pomeriggio di
noia, per sgranchirsi le gambe, ma anche per godere della fioritura di
tantissimi piante, per il paesaggio, per guardare il mondo dall’alto o per
piacere di una semplice e suggestiva passeggiata appena a pochi minuti dalla
città.
Il
recupero dell’antico sentiero che porta alla GROTTA DELLA SIRENA,
presumibilmente percorso per anni dai nostri antenati protostorici per recarsi in
questo luogo eletto a propria “abitazione”.
La croce in ricordo degli aviatori caduti sul Pollino nel 1945 fortemente voluta da Francesco Giorgio (Photo di E. Pisarra) |
Un
sentiero facile, adatto a tutti, a pochi minuti dal centro città, permette di
raggiungere uno dei luoghi più importanti dell’antichità della nostra
regione.
Ora
non resta che augurarsi davvero che degli insegnamenti del CAI si faccia buon
uso.
Ultreya!
(Buon Cammino)
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