L’importanza di un sentiero unico che colleghi il
Pollino all’Aspromonte, passando per la Catena costiera, la Sila e le Serre è
ormai cosa acclarata.
Carta del SENTIERO ITALIA in Calabria |
In tanti sono a chiederlo: escursionisti, camminatori,
semplici appassionati di montagna, di viaggi trovano che sia quanto meno strano
che la Calabria, terra di popoli, storie, religioni, paesi, centri storici non
abbia ancora un proprio sentiero.
Per la verità, ne ha tanti, ma ognuno fine a sé
stesso.
In questo è stato chiaro il MIBACT nelle sue
indicazioni riguardo l’esclusione o la non inclusione nell’Atlante dei Cammini:
questi percorsi, che si candidano a far parte dell’elenco ufficiale del
Ministero, devono avere determinate caratteristiche, in lunghezza, in territori
inclusi, in paesaggi e, in un'unica parola, l’interesse che essi possono
suscitare nel vasto pubblico dei camminatori.
In questo la nostra regione è stata la prima in
quanto, nel lontano 1994, ha approfittato della “dealpinizzazione” del Club Alpino Italiano per opera del suo
vicepresidente generale, Teresio Valsesia, il quale ha inteso aprire la
montagna al mondo vasto e vario di coloro che vanno “per l’Alpe” senza
necessariamente impegnarsi in una scalata con chiodi e corde su una parete, ma
semplicemente per il piacere di camminare, per il paesaggio, per il buon cibo,
per “fuggire”, seppur per qualche ora, dal mondo frenetico delle città, delle
automobili, del lavoro.
CAI Castrovillari. Volontari al lavoro |
Valsesia, insieme con un gruppo nutrito di
appassionati di montagna, inventò il SENTIERO ITALIA: una “camminata” lungo
tutto lo Stivale. Migliaia di chilometri, centinaia di tappe, monti, colline, pianure,
riserve, parchi, paesi e centri storici da attraversare.
Per quel progetto si mise in moto una organizzazione
che solo il CAI, attraverso i suoi tantissimi soci, presenti in tutta Italia,
riuscì a portare a compimento.
Valsesia, Corbellini, Andolfi, Carnovalini, fecero da
apripista e, coadiuvati da un reparto degli Alpini e da una pattuglia
dell’Esercito, incominciarono il loro cammino dalla Sardegna per raggiungere,
dopo 275 giorni di cammino, Trieste.
Fu una splendida iniziativa, replicata qualche anno
dopo con alcune varianti.
Locandina |
A partire dal 1999 sul progetto del SENTIERO ITALIA è
caduta una sorta di cappa di silenzio perdurata fino a qualche anno fa.
Con l’avvento alla presidenza generale del CAI di
Vincenzo Torti, l’interesse per questo cammino “nazionale” pare sia tornato. Il
nuovo presidente vuole a tutti i costi il recupero di questo sentiero come
segno tangibile che le montagne d’Italia vivono sotto un unico tetto e che appartengono
a tutto il popolo senza distinzioni di sesso, razza, censo e colore.
La Struttura operativa che si occupa di Sentieristica
e Cartografia (SOSEC) è già all’opera e ne ha
tracciato le linee guida.
L’obiettivo finale del progetto è di
fare in modo che il Sentiero Italia (SI) diventi un itinerario pienamente
fruibile e questo comporta che debba rispondere alle seguenti caratteristiche:
·
Essere in
buono stato di manutenzione
(presentare
un piano di calpestio in buone condizioni e non essere ostruito dalla
vegetazione)
·
Essere ben
segnalato sul terreno
·
Disporre di
posti tappa fruibili
·
Essere ben
documentato e pubblicizzato mediante idonee carte topografiche e/o su internet
Una grande scommessa, non c’è che dire!
E la Calabria?
La nostra regione, per la prima volta, si trova avanti
nel disegno generale della Struttura del CAI.
In Calabria, “dealpinizzare” il CAI è cosa fatta!
Cartelli segnaletici della Rete Sentieristica nel Parco nazionale del Pollino con indicazioni sul Sentiero Italia (Foto E. Pisarra) |
La struttura del CAI calabrese, ha di fatto, già un
nutrito gruppo di camminatori, rispetto al numero di alpinisti. Infatti, nelle sue
cinque sezioni (Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Castrovillari e Verbicaro)
e nelle numerose sottosezioni alberga da anni lo spirito dell’andare per
montagne, soprattutto nella nostra stessa regione, con “l’iscopo” di “camminare per
conoscere e conoscere per proteggere” il proprio territorio, le proprie
aree protette e i propri parchi.
Per questo la nuova dirigenza regionale del CAI ha posto
come obiettivo primario del proprio mandato due punti:
·
Contribuire
a fare una Legge regionale sulla Sentieristica
(è strano, ma il nostro ordinamento regionale
non ha una norma che regoli questo settore);
·
Il recupero completo
del SENTIERO ITALIA in tutta la regione.
Se per la prima questione non compete al CAI il ruolo
del legislatore, per la seconda, invece, la “palla” è tutta nel nostro campo.
E noi siamo a buon punto:
Ne abbiamo rilevato tutto il tratto calabrese con il GPS
e organizzato le tappe; ne conosciamo la lunghezza, le località che attraversa
e ci sono tutti i presupposti per passare alla seconda fase, quella della
segnaletica, e quindi all’ultima, la non meno importante, della promozione
attraverso tutti i mezzi di comunicazione, con l’obiettivo finale del suo inserimento
nell’ATLANTE DEI CAMMINI del Ministero dei Beni Culturali.
Indicazioni sul Sentiero |
In numeri, il Sentiero Italia, nella regione Calabria
consta in 32 tappe, 654 km di lunghezza.
Esso attraverserà i territori del Parco nazionale del
Pollino, della Sila e dell’Aspromonte e passerà per il Parco regionale delle
Serre.
Circa cento paesi verranno “toccati” dal Sentiero
Italia: si va da Morano Calabro a Tiriolo; da Gambarie a San Vito allo Jonio; da
Serra San Bruno a Spezzano Piccolo. Solo per citarne alcuni. Inoltre sono state
previste tappe che passano (o si fermano) in importanti Santuari della Calabria,
come quello dalla Madonna del Pettoruto al Santuario della Madonna di Porto. Così
oltre alla “abbondante” natura calabrese il Sentiero Italia toccherà anche
diverse località religiose testimoni di importanti eventi della storia locale e
nazionale.
Piano di Lanzo. Volontari |
Un percorso che riqualifica l’offerta escursionistica
della regione Calabria e si va ad aggiungere alle altre proposte pensate dal
Consiglio regionale e inserite nell’Atlante dei Sentieri.
Tuttavia il SENTIERO ITALIA è l’unico che ha una
visione d’insieme degli ambienti calabresi, delle aree protette e del
territorio come un unicum.
Spetta a noi del CAI essere propositivi, ma anche alle
autorità regionali che in questo momento hanno il potere di rendere eseguibile questa
idea che noi portiamo avanti da ormai oltre vent’anni.
Di questo è consapevole anche il presidente Oliverio
che, in occasione della Borsa del Turismo di Milano, è stato molto chiaro nel
prendere posizione su ciò e ha completamente fatto proprio questo pensiero.
Infatti, egli ha incaricato le strutture tecniche dei
tre parchi nazionali, insieme con quella del Parco regionale delle Serre, di provvedere
al più presto alla cantierizzazione dell’opera, nominando il presidente Bombino
del Parco d’Aspromonte a coordinare le varie fasi progettuali.
Ecco: finalmente sì ci sono tutti i presupposti per
“dealpinizzare” la montagna calabrese per renderla fruibile ai molti che da
anni ne fanno richiesta.
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