La Borsa Internazionale
del Turismo a Milano ha appena chiuso i battenti.
Una veduta d'insieme degli stand alla BIT 2018 di Milano (foto E. Pisarra) |
Aperta di domenica 11
febbraio, ha chiuso le porte il mercoledì successivo.
Non ho capito questa
scelta di chiudere le porte a metà settimana.
Comunque io ci sono
andato di lunedì, primo giorno di apertura vera e propria dopo il giorno di
inaugurazione.
Innanzitutto, rispetto
alle altre edizioni, è cambiata la location:
la fiera si è svolta nei capannoni storici di Fiera Milano e non si svolge più
a Rho.
Sicuramente questa nuovo
spazio è più funzionale per i visitatori, tuttavia ho avuto l’impressione di
essere in un hangar aeroportuale, con gli stand tutti vicini l’uno all’altro, con
al piano inferiore quelli che accoglievano gli espositori delle regioni italiane,
e a quello superiore dedicato agli stati esteri.
Il servizio di
vigilanza era posto al piano intermedio, per cui bisognava salire diverse rampe
di scale per il controllo dei documenti e poi si doveva scendere se si volevano
visitare gli stand nazionali, oppure continuare a salire per quelli esteri.
Una volta passato il
controllo mi sono fermato a guardare dall’alto tutta la disposizione della
fiera. Ovviamente l’istinto mi ha portato a cercare lo stand della Calabria.
Il presidente Pappaterra interviene alla BIT 2018 (foto E. Pisarra) |
Questa volta, rispetto
a quello delle edizioni precedenti che ho avuto la possibilità di visitare, si
presentava un po’ più misero, occupando una superficie minore e comunque aveva
una posizione abbastanza centrale rispetto agli stand delle altre regioni.
La fiera aveva gli
spazi disposti su tre file: quella centrale con gli stand più grandi e quelle
laterali con strutture sempre più piccole.
Per deformazione
professionale, ho cercato qualche immagine “naturalistica” della Calabria, ma
non ne ho trovate.
Il materiale
distributivo cartaceo era abbastanza scarso.
Rispetto agli altri
anni, regnava un grande silenzio. Mancavano i suonatori di zampogne, di
organetto; nessuna tarantella a far da sottofondo musicale. In buona sostanza
sembravano stand lunari. L’unico fatto positivo che ho riscontrato sono stati i
tavoli di contratto posti dietro il bancone di facciata: erano gremiti di operatori
del settore che contrattavano. Molti in lingua straniera. Prevaleva il tedesco
come lingua ufficiale, seguito a ruota dall’inglese parlato da tutti gli altri
acquirenti.
Lo stand della Regione Calabria in bella mostra. (foto di e. Pisarra) |
Se tutte le transazioni
sono andate in porto avremo molti turisti in più. Almeno ho avuto questa
impressione.
Bighellonando nei
paraggi, ho teso l’orecchio per cogliere qualcosa, almeno da quelli che
contrattavano in inglese, e mi è sembrato di aver compreso che molti di questi
compratori di pacchetti turistici (in gergo i buyer) fossero russi, o comunque provenienti dagli stati dell’ex
Unione sovietica.
Ho anche notato che le
località vendute sono sempre le solite: Tropea, Capo Vaticano, Gerace, la Costa
Viola. In poche parole alla BIT le grandi strutture, come sempre, la fanno da
padrone.
Mancava tutto il resto
della Calabria. Assente la Calabria cosiddetta “minore”. Mancavano soprattutto
i Parchi.
Mentre riflettevo su
questo, mi sono spostato alle spalle del bancone riservato all’accoglienza e ho
visto che stava per iniziare la conferenza stampa presieduta dal presidente
della regione, Mario Oliverio.
Incuriosito, sono
entrato e ho visto al tavolo dei relatori, accanto a lui, i presidenti dei
Parchi dell’Aspromonte e del Pollino e il direttore del Parco della Sila. Così mi
sono fermato ad ascoltare.
I lavori della
conferenza stampa sono stati moderati, con molta energia, da Salvatore
Bullotta, giovane funzionario della Regione Calabria.
Ha aperto la
discussione l’ing. Giuseppe Luzzi, direttore del Parco della Sila, annunciando
che quest’anno per la Calabria è l’anno dei Cammini. Ha ricordato l’incontro
con la città di Matera e, enfaticamente, ha sostenuto: “puntiamo molto sul
nostro patrimonio ambientale”.
I presidenti dei Parchi della Calabria intervistati dalla corrispondente di una nota televisione regionale (foto E. Pisarra) |
Ecco! Però di fatto lo
stand non aveva nessun materiale, nessuna gigantografia che mostrasse al
pubblico di passaggio questo patrimonio ambientale. Come fa un visitatore a
sapere che la Calabria ha questo “grande patrimonio ambientale”?
Dopo il dott. Luzzi, è
intervenuto il presidente Pappaterra che ha segnalato, con il suo solito aplomb,
la straordinaria inversione di tendenza per l’attraversamento della nostra
regione. Ha annunciato, infatti, grandi progetti di sistema in funzione di un
turismo lento, che abbia modo di apprezzare le bellezze storico-paesaggistico e
culturali della regione.
Sono seguiti annunci
roboanti:
1. Ciclovia della Magna Grecia.
2. Ciclovia dei Parchi con partenza dal Pollino
3. Sistema dei Cammini Mariani
4. Sentieristica calabrese
5. Fare un grande evento con Matera.
Sono rimasto perplesso…
Sono seguiti a ruota
l’intervento del Presidente del Parco dell’Aspromonte, dott. Bombino, il quale ha
parlato di “dimensione temporale del Cammino lento della nostra regione che
esprime valori potentissimi” attraverso un approccio integrato, di sistema che
si articola e si distende dall’Aspromonte al Pollino. Un progetto che unisce tre
parchi nazionali calabresi e uno regionale.
Quindi c’è stato
l’intervento del direttore dell’ENIT Bastianelli che ha parlato del ‘cambiamento
epocale’ che la Regione Calabria ha deciso di intraprendere.
Al centro della scelta
del turista è la destinazione e vince quella che sa offrire un mix vincente.
Oggi il turista ha al centro del proprio interesse il rapporto con la natura:
se si accorge che non c’è rispetto per essa, il valore del luogo perde
sensibilmente punteggio. In primo luogo accanto alle strutture deve esserci la
possibilità di collegarsi con una rete sentieristica: la vicinanza di sentieri
dà benessere psico-fisico.
È Intervenuto anche
Mariano Schiavone, Direttore dell’APT della Basilicata, il quale si è detto molto
contento delle sinergie che hanno portato a legare Matera, come capitale europea
per il 2018 della Cultura, con il Pollino.
Il momento clou della conferenza stampa è stata la presentazione
della Guida dei CAMMINI DI CALABRIA
realizzata dal Touring Club Italiano con i fondi della Regione.
La Guida dei Cammini di Calabria realizzata dal TCI per la Regione. |
Con questa guida del
TCI, vengono offerti cinque esempi di Cammini in Calabria, tra quelli già ben
organizzati e predisposti da gruppi e associazioni. Non è escluso che ne
vengano inseriti altri. Il TCI ha selezionato i Cammini riguardanti due figure
cardine della spiritualità in Calabria: san Francesco da Paola e Gioacchino da
Fiore. Accanto a questi, il Sentiero del Brigante, il Sentiero dell’Inglese e
il Sentiero costruito sulle orme del passaggio di Garibaldi e tra i segni
dell’antica fabbrica di armi borbonica di Mongiana.
Il direttore del TCI,
Giulio Lattanzi, si è mostrato molto contento dei risultati di questa Guida
come parte dell’impianto per promuovere i “borghi emergenti” del “Sistema
Italia”. I “Cammini” sono per noi – ha sostenuto Lattanzi – una possibilità per
attraversare i territori, valorizzarli, promuoverli con il turismo “lento”. Ha
anche ricordato come il fondatore del TCI abbia fatto per primo un viaggio in
bicicletta dell’Italia all’indomani della grande guerra.
Il TCI si propone come
“validatore” dei Cammini.
Ha concluso la
conferenza stampa il presidente della Regione Mario Oliverio.
Egli ha ringraziato,
innanzitutto, il TCI e l’ENIT per la nuova attenzione verso la Calabria, quindi
i tre rappresentanti dei Parchi. Dopo di che ha inanellato una serie di considerazioni
sul lavoro fatto dalla Regione (ricordo qui che, tra l’altro, il presidente
Oliverio ha mantenuto per sé la delega al Turismo). “Stiamo lavorando su una
strategia per l’intercettazione di una domanda turistica che si va sempre più
diversificando”. Così a parlato di: investimenti sulla accessibilità, presenza
sui mercati europei, incremento delle presenze estere, lavorare per allargare
le presenze turistiche oltre i classici mesi estivi, strategia di collaborazione
con i parchi al fine di creare occasioni per valorizzare le bellezze
naturalistiche di cui essi dispongono.
L'intervento conclusivo del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio (foto E. Pisarra) |
Oliverio si è soffermato
su uno dei progetti che gli sta molto a cuore: la CICLOVIA DELLA MAGNA GRECIA. Un percorso che parte da Metaponto, aggira la
Calabria lungo la costa del mar Jonio e quella tirrenica.
Oliverio ha sostenuto di
esser “convinto che bisogna uscire da una visione localistica che – a suo
avviso – non produce ritorno per le comunità locali” e, poiché Il Sud cresce di
più rispetto ad altre regioni - anche attraverso la valorizzazione delle
identità dei piccoli borghi- ha annunciato che la Regione sta definendo un
sistema legislativo per investire 100 milioni di euro per il recupero intellettuale
e culturale delle tradizioni dei tanti centri abitati calabri abbandonati o
quasi.
Nel finale del suo
intervento, dicendosi convinto che questa sia la strada che può costruire un
futuro per il Sud e per il Paese, ha anche annunciato che, entro fine anno,
tutti i comuni della Calabria saranno inserite nella banda larga. “Una terra –
secondo Oliverio – che è stata a lungo rifugio e culla di civiltà nel passato e
che si candida ad esserlo anche nel domani di un’Europa e di un Mediterraneo
sempre più alla ricerca di loro stessi, tra identità e mutamenti che si
incrociano. Ha chiuso con un “Buon
cammino a tutti”.
Il presidente dell'Accademia del Peperoncino Enzo Monaco. (foto di E. Pisarra) |
Dopo questo momento
aulico è tornato a emergere lo spirito “giocherellone” calabro ed è arrivato un
momento di spensieratezza condotto dall’Accademia del peperoncino.
Il suo direttore Enzo Monaco,
vestito da jolly a tema peperoncino, ha distribuito ai presenti l’agenda piccante del 2018 in cambio di un
bacio (richiesto alle donne) e della parola magica “peperoncinizziamoci” detta
da parte degli uomini.
Salve, mi chiamo Giovanni Destito e scrivo da Roma. Come possibile iniziativa turistica da inserire nel "Cammino lento" si potrebbe pensare alla realizzazione di una pista ciclo-pedonale sul tracciato della vecchia Ferrovia Calabro-Lucana (pista già realizzata soltanto nel tratto Castrovillari-Morano Calabro): le vecchie stazioni abbandonate potrebbero diventare dei musei o dei centri di ritrovo per gli escursionisti. Sarebbe un bel risultato!
RispondiEliminaGià in programma. Il presidente Oliverio ha dichiarato alla BIT di Milano che l'antica ferrovia sarà oggetto di recupero come ciclo via della Calabria. Speriamo bene!
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