Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana

Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

lunedì 26 febbraio 2018

BIT 2018. E' tempo di grandi annunci per la Calabria


La Borsa Internazionale del Turismo a Milano ha appena chiuso i battenti.
Una veduta d'insieme degli stand alla BIT 2018 di Milano
(foto E. Pisarra)
Aperta di domenica 11 febbraio, ha chiuso le porte il mercoledì successivo.
Non ho capito questa scelta di chiudere le porte a metà settimana.
Comunque io ci sono andato di lunedì, primo giorno di apertura vera e propria dopo il giorno di inaugurazione.

Innanzitutto, rispetto alle altre edizioni, è cambiata la location: la fiera si è svolta nei capannoni storici di Fiera Milano e non si svolge più a Rho.
Sicuramente questa nuovo spazio è più funzionale per i visitatori, tuttavia ho avuto l’impressione di essere in un hangar aeroportuale, con gli stand tutti vicini l’uno all’altro, con al piano inferiore quelli che accoglievano gli espositori delle regioni italiane, e a quello superiore dedicato agli stati esteri.
Il servizio di vigilanza era posto al piano intermedio, per cui bisognava salire diverse rampe di scale per il controllo dei documenti e poi si doveva scendere se si volevano visitare gli stand nazionali, oppure continuare a salire per quelli esteri.

Una volta passato il controllo mi sono fermato a guardare dall’alto tutta la disposizione della fiera. Ovviamente l’istinto mi ha portato a cercare lo stand della Calabria.

Il presidente Pappaterra interviene alla BIT 2018 (foto E. Pisarra)
Questa volta, rispetto a quello delle edizioni precedenti che ho avuto la possibilità di visitare, si presentava un po’ più misero, occupando una superficie minore e comunque aveva una posizione abbastanza centrale rispetto agli stand delle altre regioni.

La fiera aveva gli spazi disposti su tre file: quella centrale con gli stand più grandi e quelle laterali con strutture sempre più piccole.

Noi (la Calabria) eravamo in posizione centrale.
Per deformazione professionale, ho cercato qualche immagine “naturalistica” della Calabria, ma non ne ho trovate.
Il materiale distributivo cartaceo era abbastanza scarso.
Rispetto agli altri anni, regnava un grande silenzio. Mancavano i suonatori di zampogne, di organetto; nessuna tarantella a far da sottofondo musicale. In buona sostanza sembravano stand lunari. L’unico fatto positivo che ho riscontrato sono stati i tavoli di contratto posti dietro il bancone di facciata: erano gremiti di operatori del settore che contrattavano. Molti in lingua straniera. Prevaleva il tedesco come lingua ufficiale, seguito a ruota dall’inglese parlato da tutti gli altri acquirenti.
Lo stand della Regione Calabria in bella mostra.
(foto di e. Pisarra)

Se tutte le transazioni sono andate in porto avremo molti turisti in più. Almeno ho avuto questa impressione.
Bighellonando nei paraggi, ho teso l’orecchio per cogliere qualcosa, almeno da quelli che contrattavano in inglese, e mi è sembrato di aver compreso che molti di questi compratori di pacchetti turistici (in gergo i buyer) fossero russi, o comunque provenienti dagli stati dell’ex Unione sovietica.
Ho anche notato che le località vendute sono sempre le solite: Tropea, Capo Vaticano, Gerace, la Costa Viola. In poche parole alla BIT le grandi strutture, come sempre, la fanno da padrone.

Mancava tutto il resto della Calabria. Assente la Calabria cosiddetta “minore”. Mancavano soprattutto i Parchi.
Mentre riflettevo su questo, mi sono spostato alle spalle del bancone riservato all’accoglienza e ho visto che stava per iniziare la conferenza stampa presieduta dal presidente della regione, Mario Oliverio.
Incuriosito, sono entrato e ho visto al tavolo dei relatori, accanto a lui, i presidenti dei Parchi dell’Aspromonte e del Pollino e il direttore del Parco della Sila. Così mi sono fermato ad ascoltare.

I lavori della conferenza stampa sono stati moderati, con molta energia, da Salvatore Bullotta, giovane funzionario della Regione Calabria.
Ha aperto la discussione l’ing. Giuseppe Luzzi, direttore del Parco della Sila, annunciando che quest’anno per la Calabria è l’anno dei Cammini. Ha ricordato l’incontro con la città di Matera e, enfaticamente, ha sostenuto: “puntiamo molto sul nostro patrimonio ambientale”. 
I presidenti dei Parchi della Calabria intervistati dalla corrispondente di una
nota televisione regionale (foto E. Pisarra)
Ecco! Però di fatto lo stand non aveva nessun materiale, nessuna gigantografia che mostrasse al pubblico di passaggio questo patrimonio ambientale. Come fa un visitatore a sapere che la Calabria ha questo “grande patrimonio ambientale”?
Dopo il dott. Luzzi, è intervenuto il presidente Pappaterra che ha segnalato, con il suo solito aplomb, la straordinaria inversione di tendenza per l’attraversamento della nostra regione. Ha annunciato, infatti, grandi progetti di sistema in funzione di un turismo lento, che abbia modo di apprezzare le bellezze storico-paesaggistico e culturali della regione.

Sono seguiti annunci roboanti:
1.   Ciclovia della Magna Grecia.
2.   Ciclovia dei Parchi con partenza dal Pollino
3.   Sistema dei Cammini Mariani
4.   Sentieristica calabrese
5.   Fare un grande evento con Matera.

 Sono rimasto perplesso…

Sono seguiti a ruota l’intervento del Presidente del Parco dell’Aspromonte, dott. Bombino, il quale ha parlato di “dimensione temporale del Cammino lento della nostra regione che esprime valori potentissimi” attraverso un approccio integrato, di sistema che si articola e si distende dall’Aspromonte al Pollino. Un progetto che unisce tre parchi nazionali calabresi e uno regionale.

Quindi c’è stato l’intervento del direttore dell’ENIT Bastianelli che ha parlato del ‘cambiamento epocale’ che la Regione Calabria ha deciso di intraprendere.
Al centro della scelta del turista è la destinazione e vince quella che sa offrire un mix vincente. Oggi il turista ha al centro del proprio interesse il rapporto con la natura: se si accorge che non c’è rispetto per essa, il valore del luogo perde sensibilmente punteggio. In primo luogo accanto alle strutture deve esserci la possibilità di collegarsi con una rete sentieristica: la vicinanza di sentieri dà benessere psico-fisico.

È Intervenuto anche Mariano Schiavone, Direttore dell’APT della Basilicata, il quale si è detto molto contento delle sinergie che hanno portato a legare Matera, come capitale europea per il 2018 della Cultura, con il Pollino.
Il momento clou della conferenza stampa è stata la presentazione della Guida dei CAMMINI DI CALABRIA realizzata dal Touring Club Italiano con i fondi della Regione. 

La Guida dei Cammini di Calabria
realizzata dal TCI per la Regione.
Il volumetto, sotto forma di Guida e taccuino per il viaggio, scritto da Fabrizio Ardito e Natalino Russo, si compone di due parti: apre il testo la presentazione del presidente della Regione Mario Oliverio, il quale si ispira a Norman Douglas, il grande viaggiatore inglese, per raccontare “di una regione (la Calabria) che ha una grandissima rete di sentieri, sconosciuta ai più, che è uno scrigno di verde incastonato nel Mediterraneo, che deve essere aperto e scoperto e in cui il viaggiatore può ricongiungersi a se stesso e alla natura”.

Con questa guida del TCI, vengono offerti cinque esempi di Cammini in Calabria, tra quelli già ben organizzati e predisposti da gruppi e associazioni. Non è escluso che ne vengano inseriti altri. Il TCI ha selezionato i Cammini riguardanti due figure cardine della spiritualità in Calabria: san Francesco da Paola e Gioacchino da Fiore. Accanto a questi, il Sentiero del Brigante, il Sentiero dell’Inglese e il Sentiero costruito sulle orme del passaggio di Garibaldi e tra i segni dell’antica fabbrica di armi borbonica di Mongiana.
Il direttore del TCI, Giulio Lattanzi, si è mostrato molto contento dei risultati di questa Guida come parte dell’impianto per promuovere i “borghi emergenti” del “Sistema Italia”. I “Cammini” sono per noi – ha sostenuto Lattanzi – una possibilità per attraversare i territori, valorizzarli, promuoverli con il turismo “lento”. Ha anche ricordato come il fondatore del TCI abbia fatto per primo un viaggio in bicicletta dell’Italia all’indomani della grande guerra.
Il TCI si propone come “validatore” dei Cammini.

Ha concluso la conferenza stampa il presidente della Regione Mario Oliverio.
Egli ha ringraziato, innanzitutto, il TCI e l’ENIT per la nuova attenzione verso la Calabria, quindi i tre rappresentanti dei Parchi. Dopo di che ha inanellato una serie di considerazioni sul lavoro fatto dalla Regione (ricordo qui che, tra l’altro, il presidente Oliverio ha mantenuto per sé la delega al Turismo). “Stiamo lavorando su una strategia per l’intercettazione di una domanda turistica che si va sempre più diversificando”. Così a parlato di: investimenti sulla accessibilità, presenza sui mercati europei, incremento delle presenze estere, lavorare per allargare le presenze turistiche oltre i classici mesi estivi, strategia di collaborazione con i parchi al fine di creare occasioni per valorizzare le bellezze naturalistiche di cui essi dispongono.

L'intervento conclusivo del presidente della Regione Calabria Mario Oliverio
(foto E. Pisarra)
Oliverio si è soffermato su uno dei progetti che gli sta molto a cuore: la CICLOVIA DELLA MAGNA GRECIA.  Un percorso che parte da Metaponto, aggira la Calabria lungo la costa del mar Jonio e quella tirrenica.
Oliverio ha sostenuto di esser “convinto che bisogna uscire da una visione localistica che – a suo avviso – non produce ritorno per le comunità locali” e, poiché Il Sud cresce di più rispetto ad altre regioni - anche attraverso la valorizzazione delle identità dei piccoli borghi-   ha annunciato che la Regione sta definendo un sistema legislativo per investire 100 milioni di euro per il recupero intellettuale e culturale delle tradizioni dei tanti centri abitati calabri abbandonati o quasi.

Nel finale del suo intervento, dicendosi convinto che questa sia la strada che può costruire un futuro per il Sud e per il Paese, ha anche annunciato che, entro fine anno, tutti i comuni della Calabria saranno inserite nella banda larga. “Una terra – secondo Oliverio – che è stata a lungo rifugio e culla di civiltà nel passato e che si candida ad esserlo anche nel domani di un’Europa e di un Mediterraneo sempre più alla ricerca di loro stessi, tra identità e mutamenti che si incrociano.  Ha chiuso con un “Buon cammino a tutti”.

Il presidente dell'Accademia del Peperoncino Enzo Monaco. (foto di E. Pisarra)
Dopo questo momento aulico è tornato a emergere lo spirito “giocherellone” calabro ed è arrivato un momento di spensieratezza condotto dall’Accademia del peperoncino.

Il suo direttore Enzo Monaco, vestito da jolly a tema peperoncino, ha distribuito ai presenti  l’agenda piccante del 2018 in cambio di un bacio (richiesto alle donne) e della parola magica “peperoncinizziamoci” detta da parte degli uomini.   


2 commenti:

  1. Salve, mi chiamo Giovanni Destito e scrivo da Roma. Come possibile iniziativa turistica da inserire nel "Cammino lento" si potrebbe pensare alla realizzazione di una pista ciclo-pedonale sul tracciato della vecchia Ferrovia Calabro-Lucana (pista già realizzata soltanto nel tratto Castrovillari-Morano Calabro): le vecchie stazioni abbandonate potrebbero diventare dei musei o dei centri di ritrovo per gli escursionisti. Sarebbe un bel risultato!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già in programma. Il presidente Oliverio ha dichiarato alla BIT di Milano che l'antica ferrovia sarà oggetto di recupero come ciclo via della Calabria. Speriamo bene!

      Elimina