Presentazione dell'iniziativa (foto dal web) |
Quando sembra che sul Pollino tutto
è sia immobile, allora bisogna indagare perché da qualche parte spunti,
come una piccolo germoglio, una iniziativa, un laboratorio, un’idea prende piede,
un prodotto ha bisogno di essere conosciuto e propagandato a dovere, perché
merita tanto per la qualità quanto per lo sforzo che è alle sue spalle.
Ho fatto questa riflessione mentre
in macchina percorrevamo una strada alquanto sgangherata per raggiungere una
antica azienda agricola che da qualche anno ha iniziato a produrre vino di
qualità.
Confesso che non sapevo della sua esistenza,
e ciò anche perché essa si trova è fuori dai miei abituali circuiti
escursionistici e professionali.
Questa occasione mi è stata data da
un progetto ideato e cantierizzato dalla Officina delle Idee di Cosenza, una
sorta di incubatore di progetti per il rilancio e, soprattutto, per la conoscenza
della nostra regione.
Santuariio Madonna delle Armi |
L’iniziativa, pensata da Antonio
Blandi per l’Officina delle Idee e subito sostenuta dall’Ente Parco del
Pollino, è stata quella di portare a conoscenza di un nutrito gruppo di
giornalisti, provenienti da tutta Italia, beni di eccellenza e luoghi unici
dove l’imprenditore, il cuoco, il gestore hanno un prodotto da far assaggiare,
bere, assaporare.
Un tour frenetico ha portato il
gruppo in giro per il Pollino per una settimana: Rotonda, Civita, San Severino
Lucano, San Sosti, Saracena, Castrovillari, Cerchiara di Calabria e tante altre
località sono state interessate da questo programma intenso di visita ideato
dal vulcanico Antonio.
Lo spazio tiranno di un articolo
non mi permette di dilungarmi su tutti i prodotti assaggiati, tuttavia
su due interessanti realtà non posso fare a meno di soffermarmi.
Il primo.
Nella tarda mattinata della
giornata dedicata a Saracena e a San Sosti, abbiamo raggiunto l’azienda
agricola “Masseria Falvo 1727”.
Masseria Falvo (foto dal web) |
Una splendida azienda agricola sita
nel comune di Saracena che da qualche anno ha reindirizzato la sua produzione
verso il vino.
Ventisei ettari di vigneti nella
Piana di Saracena coltivati a Moscatello, Guarnaccia e Magliocco.
Avevamo appuntamento proprio per l’ora
di pranzo di una assolata giornata autunnale calabrese: ad accogliere la
carovana degli ospiti c’era Ermanno, uno dei due proprietari, il quale ha
raccontato, con una punta di orgoglio, che la Masseria Falvo è nata nei primi
anni del 1700 quando una famiglia di nobili cosentini decise di costruire una
masseria nella loro proprietà alle pendici del Pollino.
Oggi la Lacrima del Pollino, il
Moscatello di Saracena, la Guarnaccia e la Malvasia danno il nome alle
etichette più rinomate della casa accanto al “Don Rosario”, “Donna Filomena”,
“Graneta” e la “Pircoca”: quest’ultima risultato di uvaggi vari a prevalenza di
Guarnaccia. Per i miei gusti la “migliore” bottiglia.
Basilica del Pettoruto |
Ricordo come il “Moscatello”, che
alcuni storici locali fanno risalire all’uva portata dai saraceni di Maskat, dia
origine al famoso Moscato di Saracena, il vino passito, dolce, già conosciuto
in antichità quando, grazie alle navi che salpavano da Scalea, raggiungeva anche
le tavole pontificie.
Sì, una bella storia.
Un altro esempio di “buona pratica”
lo abbiamo trovato nei pressi del Santuario di Madonna del Pettoruto dove, poco
sotto il piazzale, trova spazio la “Tana del Ghiro”, splendido posto per cibo,
accoglienza e ospitalità.
La sapiente cucina di Fabio, mette
insieme prodotti locali, della Valle dell’Esaro, con “innesti” ricercati in
altre realtà come l’annona di Reggio Calabria, una sorta di frutto esotico,
molto dolce, con proprietà antitumorali, antidepressive e antibatteriche, ricca
di Vitamina C.
Presentazione dell'iniziativa "Pollino more experiences" |
Cucina rigorosamente locale con …
innesti aspromontani.
Pollino esperenziale o, come si dice in modo più pomposo, Pollino More Experiences è un grande laboratorio dove vengono coinvolti
istituzioni, scuole, comunità, cultori locali con lo scopo di cogliere e
trasmettere esperienze, saperi e tradizioni.
Questa iniziativa, gestita in modo
impeccabile dall’ Officina delle Idee, ha trovato nel presidente del Parco
Pappaterra il primo convinto sostenitore dell’importanza e della necessità di
promuovere il territorio nella sua globalità con la consapevolezza che questo
possa fare da volàno per l’economia locale.
Emanuele Pisarra
NB
Questo articolo lo trovate sul periodico PASSAMONTAGNA della sezione CAI di Castrovillari http://www.caicastrovillari.it/passa.php
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