A
quanto pare è possibile.
È
accaduto al Parco del Pollino. Infatti, questa estate è stata presentata dalla
società Fabrique entertaiment srl
(sponsorizzata dal Vice presidente del parco) la richiesta di 20,000 euro per
la realizzazione di un film dal titolo molto eloquente: “Potere lucano” .
Un
docufilm che, tra l’altro, ha avuto il contributo del MIBACT e il sostegno
della Lucana Film Commission, e che porta, per la regia, la firma di Gigi
Roccati.
Dal
sito della produzione non si sa nulla sulla trama, sui protagonisti e sullo
stato delle riprese.
Uno dei tanti striscioni mostrati in occasione di manifestazioni con la Centrale del Mercure (Photo dal web) |
Il
provvedimento economico era stato classificato nelle spese straordinarie e
quindi il Consiglio direttivo lo aveva approvato (con il voto contrario di uno
dei consiglieri – Laghi – e l’astensione di Volponi, consigliere ISPRA), all’unanimità.
Per
fortuna - una volta tanto - il Ministero dell’ambiente, in quanto organo
vigilante sulle spese dei parchi, ha chiesto ulteriori delucidazioni sulle
motivazioni che avevano portato a tale erogazione finanziaria ad un soggetto
privato per la realizzazione di un prodotto commerciale.
In
attesa della documentazione la proposta è stata bocciata.
Niente
di nuovo sotto i cieli del Pollino ma non solo.
Ormai
le modifiche alla legge 394, appena licenziate dal Senato con buona pace di
tutti noi, passeranno anche alla Camera.
Come
più volte ho scritto, quasi tutti gli enti parco in Italia impegnano i
loro già scarni bilanci a sostegno di attività che hanno poco a che fare con lo
spirito istitutivo delle aree protette ed è sufficiente leggere gli atti
deliberativi di tutti gli Enti parco… per rovinarsi il fegato.
A
questa regola non scritta (almeno fino a quando non sarà approvata anche dalla
Camera la nuova 394) anche l’Ente Parco del Pollino non si sottrae.
Contributi
per migliaia di euro a comuni e associazioni varie camuffati sotto la voce: “Spese per manifestazioni e
attività varie di promozione e valorizzazione del parco, contributi ad Enti,
Associazioni e Istituzioni ecc. a fondo perduto”.
Sportello online dell'Ente Parco del Pollino |
Intendiamoci: non c’è nulla di
male a dare un piccolo contributo ai Comuni e alle Associazioni dei tanti paesi
che operano quasi sempre al limite della povertà e con sovvenzioni personali.
Una buona parte dei denari del
nostro parco è destinata a sostenere le associazioni di volontariato impegnate
nella campagna di prevenzione, avvistamento, allarme e spegnimento degli
incendi boschivi.
Ma mi chiedo cosa c’entri, per
esempio, l’erogazione di un contributo, seppur modesto, per la manifestazione
della Befana del poliziotto con la conservazione della natura e la salvaguardia
del patrimonio naturalistico.
Continuando a dare una occhiata in
modo molto “random” alle tante delibere dirigenziali, due atti mi hanno colpito
in modo particolare: l’incarico a una agenzia di eventi esterni per organizzare
il convegno di lancio dei Geoparchi. Oltre ventimila euro dati a una impresa
privata nonostante l’Ente abbia personale interno appositamente assunto e
addestrato in Grafica e Comunicazione.
Altro capitolo di spesa è la
manutenzione dei mezzi del Corpo Forestale dello Stato: meccanica, cambio di
pneumatici, costi relativi al carburante, ore di straordinario, missioni e
tanto altro, costituiscono una voce importante di spesa in uscita.
Grifoni in voliera in attesa di essere liberati. (Photo E. Pisarra) |
Altra curiosità: acquisto di un
certo numero di pecore per il sostentamento dei grifoni in contrada Filatro (?)
nel comune di Civita. È proprio il caso di dire che questi animali mangiano
come … avvoltoi.
Anche se in questa circostanza la
spesa è giustificata da un fine “nobile” come l’introduzione di una nuova
specie nell’area parco.
Fermo restando che non sono mai
stato d’accordo su questo progetto, alla luce della mia esperienza di
accompagnatore di montagna, forse è la sola spesa che dà l’idea
di essere in un area protetta, visto che sono gli unici animali a mostrarsi
senza timore ai tanti visitatori desiderosi di vedere qualche “bestia feroce” del
parco.
A parte queste battute, il “Progetto
grifone”, fortemente voluto dal primo vero presidente del Parco, Mauro Tripepi,
è stato l’unico forse che aveva coalizzato intorno sé entusiasmo, impegno
scientifico e spirito di appartenenza. Oggi, in mancanza di fondi (vedi sopra)
il progetto arranca e, senza alcun apporto scientifico esterno, viene portato
avanti, con grande spirito e abnegazione, dal personale del settore Conservazione
del Parco.
A questo “quadretto” riepilogativo
prima dell’entrata in vigore della nuova legge sui parchi vanno aggiunte “due
righe” a proposito della telenovela della scelta del nuovo direttore generale.
Aperta la gara allo scadere del
mandato del vecchio direttore Formica (settembre 2014) alla data odierna ancora
non è stato nominato il sostituto.
All’ultimo Consiglio direttivo di
qualche giorno fa, il Presidente del parco, su sollecitazione dell’organo
vigilante, ha comunicato di aver inviato al Ministero la terna di nomi scelti tra gli
undici candidati che hanno presentato domanda.
Forse il nuovo anno ci porterà
anche un nuovo direttore generale, con la certezza che sarà tra uno di quelli segnalati in uno dei miei post precedenti. [Il fuoco estivo e nuovi assetti ]
Un immagine del camino della Centrale del Mercure (foto dal web) |
Sullo sfondo di tutto si aggira la
“madre” di tutte le questioni: la Centrale del Mercure.
Nella seduta lunghissima
dell’ultimo Consiglio direttivo di qualche giorno fa, era prevista la
discussione sullo schema di convenzione tra l’Ente Parco e l’Enel riguardo le
misure di compensazione in seguito all’autorizzazione di avviamento della
centrale da parte delle autorità del Parco.
L'Enel
si è presentata con grande dispiegamento di forze (quattro ingegneri, un
avvocato, un addetto alle Pubbliche Relazioni, un funzionario, molti operai e …
una presentazione in PowerPoint) e si è vista presentare “novantanove
domande” da
parte del consigliere Laghi.
Laghi si preoccupa – per esempio
- dei danni procurati da 56 TIR al giorno (112 tra andata e ritorno)
che transitano nel cuore del Parco, con un impatto inevitabilmente devastante
sul delicatissimo equilibrio dell’intero ecosistema (gas di scarico,
rumorosità, ecc.) oltre che sulla viabilità in generale…
Sembra che fino ad oggi non ci sono state
risposte da parte di ENEL ai quesiti di Laghi…
Ma questa è un’altra storia!
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