Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

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Art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana

Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

martedì 21 novembre 2023

Primum vivere deinde philosophari

 Le mie impressioni/considerazioni a margine della Festa dei Trent'anni del parco nazionale del Pollino

 Le mie impressioni/considerazioni

 

Una prima domanda sorge spontanea: bastano tre ore per condensare una storia di trent’anni?

Per gli organizzatori sembra di sì. 


Il confronto va, per esempio, alla festa dei trent’anni del Parco della Val Grande, che li festeggia a breve (il 23 novembre) in quanto per il loro convegno il calendario degli interventi è così fitto e serrato da impegnare una intera giornata all' interno di tre giorni di eventi.

Per il convegno sul nostro parco, delle due l’una: o si è fatto troppo poco oppure non si ha niente da “comunicare”. 

Una prima delusione è stata rappresentata dalla location. Il cineteatro di Rotonda è troppo piccolo per dare ospitalità ai tanti abitanti del Pollino. 

Se la matematica non è un’opinione, se è vero come pare che nell’area parco abitino circa 120 mila persone, anche se si fosse presentato solo l’1% (circa 1200 persone) queste non avrebbero trovato mai posto.

Invece, escludendo il personale del Soccorso Alpino, i Carabinieri forestali, una parte dei dirigenti del Parco, il servizio d’ordine coordinato dalla Protezione civile, i giornalisti e i videomaker, non c’erano più di 100 persone, di 100 "semplici" abitanti del Parco, poco meno dello 0,1% della popolazione residente nel perimetro del Parco. 

Non ho idea di quanti abbiano seguito la diretta sui social e sui vari canali televisivi privati. Mi auguro davvero tanti da raggiungere almeno quell’1% di cui sopra. 


Sull’impegno e sulla qualità del lavoro svolto dalle singole strutture del Parco non ho dubbi: in questi anni ho seguito il loro operato. 

Ho, invece, molte perplessità sulla ricaduta delle presentate ricerche nella comunità del Parco. 

Credo che la scoperta della presenza del gatto selvatico non sia in cima ai pensieri dei cittadini del Parco. 

Primum vivere deinde philosophari” avrebbero detto i latini.

Ho più volte scritto (come altri commentatori) che la superficie del nostro parco è di 171.132 Ha e non di 194.000 o 200.000 come e più volte è stato detto nel corso della serata. Quindi, secondo l’elenco[1] ufficiale del ministero dell’Ambiente, non solo il nostro non è il Parco più esteso d’Italia ma, siamo secondi, dopo il Parco del Cilento.

Questo perché all’interno del perimetro del Parco nazionale del Pollino vi sono le quattro Riserve naturali protette che sono gestite da altri enti. 

Queste riserve[2], sarà bene ricordarlo, sono: 

La Riserva Naturale Orientata Gole del Raganello, istituita con D.M. Ambiente il 27.07.1987 n. 424 con una superficie di 1660 ha, interamente ricadente nel comune di San Lorenzo Bellizzi e la cui gestione attualmente è affidata al Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza;


la Riserva Naturale Orientata Valle del fiume Lao, istituita con D.M. Ambiente il 21.07.1987 n. 426.  Con superficie di   5200 ha, interamente ricadente nel comune di Papasidero e gestita a tutt'oggi dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza;

La terza è la Riserva Naturale Orientata Valle del fiume Argentino, istituita con D.M. Ambiente il 21.07.1987 n. 425. con Superficie di 3.980 ha, interamente ricadente nel comune di Orsomarso e affidata al Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza; ultima la quarta, la Riserva Naturale Rubbio, con superficie di 280 Ha, istituita con DDM 29.03.72/02.03.77, interamente ricadente nel comune di Francavilla in Sinni e gestita dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Potenza.

Ora, la superficie totale di queste riserve ammonta a 11.060 ha che, sommata alla superficie del Parco, giunge al totale di 182.192 ettari. (E con questo numero, sì che saremmo più estesi del parco del Cilento...).

Come più volte ho scritto, l’Ente Parco del Pollino può chiedere l’affidamento di queste 4 riserve, attraverso una propria deliberazione in accordo con il Ministero dell’Ambiente, ai rispettivi enti proprietari (che per tutte e 4 risulta essere il ministero delle politiche agricole e forestali). Per questo affidamento è necessario un DPCM e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma questo iter non è mai stato avviato. 

Mentre, anche se poco importa, l'effettiva superficie del Parco, secondo una mia elaborazione GIS su dati del Ministero dell’Ambiente, ammonta a 172.748 ettari. Numero che resta ben lontano da quelli più volte citati durante la serata.

 L’assenza alla manifestazione degli altri presidenti e direttori, che si sono succeduti nel tempo alla guida della Comunità del Parco, come pure i rappresentanti delle Guide ufficiali ha destato più di qualche perplessità. 

Non si è parlato di sentieristica, né di accordi di programma o protocolli di intesa con enti e associazioni. 

Il presidente ultimo Pappaterra ha ricordato solo tre amministratori locali che, a suo dire, hanno contribuito a far conoscere il Parco. 

Ha dimenticato, forse preso dalla fretta, Claudio Rende, Francesco Franco, Mario Tommaselli, Franco Tassi, Vincenzo Perrone, Mimmo Pace e tanti altri che, per i ruoli svolti, hanno determinato le sorti del Pollino.

Così come si sono (volutamente?) dimenticati molti comandanti-stazione dell’ex Corpo Forestale dello Stato…

Una cosa che mi ha molto infastidito è la posizione della FederParchi che si auto attribuisce il ruolo di consulente del Ministero ed esprime giudizi sulla gestione e modalità di governance di una area protetta. 

A mio avviso, la Legge quadro 394/91 va riscritta nella parte gestionale delle aree protette e, in primo luogo, sulla figura del Direttore che deve essere assunto tramite concorso per titoli ed esami. 

Mi duole dirlo ma questa volta concordo con l’onorevole Graziano quando afferma che il Parco "non ha bisogno di nuove infrastrutture, ma di manutenzione delle stesse". 



Ricordo che il territorio del nostro parco ha il maggior numero di chilometri di strade per unità di superficie: un ente che si rispetti qualche strada forestale la chiude al traffico automobilistico e le altre le regolamenta. Per esempio, bisognerebbe vietare l’attraversamento del Pollino ai pullman di grandi dimensioni che si recano al Santuario di Madonna del Pollino: questi usino le normali statali e non la stradina interna che passa da Colle Impiso. 

Infine, l’aver smantellato la rete di Lavoratori Socialmente Utili, selezionati e faticosamente formati per trasferirli ai comuni, è stato un vero disastro perché potevano essere impiegati per piccoli lavori di manutenzione del territorio, come la pulizia delle cunette, manutenzione della sentieristica, sistemazione di piccole aree da adibire a parcheggio, senza così  dover ricorrere alla formula dell’appalto, sia per i costi che essa comporta sia per il tempo necessario per l’espletamento delle procedure.  

Non posso parlare del fotolibro che come dicevo non ho ricevuto e non ho avuto neanche modo di sfogliare. 

Altra nota dolente è l’approvazione del Piano del parco che è stato licenziato dalla Regione Calabria ed è in discussione alla Regione Basilicata da molto tempo quando un articolo della famosa e più volte citata legge quadro dice che esso deve essere redatto entro *sei mesi* dalla istituzione dell’Ente Parco. 

In dirittura d’arrivo l'ottima conduttrice del talk ha fatto la domanda sibillina all’assessore regionale Latronico: "a quando la nomina del nuovo Presidente dell’Ente Parco nazionale del Pollino?" 

“Conosco Viola Valentino da tanti anni …”!

Al buffet, data l’ora, provo ad assaggiare qualche pasticcino al cioccolato e, dato il caldo della sala, bevo qualche bicchiere di succo di ananas. Nel frattempo mi lamento con un funzionario del Parco perché non mi vuole dare una copia del fotolibro e apprendo che la manifestazione è costata trentamila euro, 10.000 euro a decennio....

Volevo restare per ascoltare il concerto ma mi era passata la voglia.

Mi auguro e suggerisco per il prossimo anniversario, il 14 febbraio 2024, quello dell’entrata in vigore dell’Ente Parco, una diversa e migliore organizzazione...

 



[1] Gazzetta Ufficiale - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Decreto 27 aprile 2010. Approvazione dello schema aggiornato relativo al VI Elenco ufficiale delle aree protette, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 3, comma 4, lettera c), della legge 6 dicembre 1994, n. 394 e dell’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, 281. Pagina 3

[2] Idem, pp 9-10

 



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