Il Cammino basiliano nasce per valorizzare un territorio,
ricco di una gran varietà naturale e culturale, attraverso il turismo lento.
Cosa hanno in comune il Pollino, l’alto ionio cosentino, la
Sila, le Serre e l’Aspromonte?
“A questa domanda gli ideatori hanno cercato risposte nella
storia, nel paesaggio, nella cultura e nella tradizione – dichiara Emanuele
Pisarra, referente d’Area del Cammino basiliano – che legano e costituiscono
“l’ossatura” di questo tracciato”.
Questo è un cammino d’oriente in Occidente: Tanti luoghi
sono stati colonizzati da monaci orientali; così come hanno lasciato una
impronta indelebile per la storia dell’umanità siti importantissimi del
monachesimo latino. Pensiamo a Serra San Bruno oppure alle abbazie florensi
fondate da Gioacchino da Fiore.
Un Cammino che mette insieme due “monachesimi”: il primo
legato al rito greco e a Costantinopoli; Il secondo a quello latino,
affermatosi con l’arrivo dei Normanni e l’espansione della Chiesa di Roma
nell’Italia meridionale.
Fortificazioni
bizantine (le Rocche), castelli di origine araba (Squillace), Normanna, Sveva,
Angioina, Aragonese… comunità di lingua minoritaria (arbëreshe, greci), con i
loro usi, costumi e tradizioni.
Inoltre, chi affronta questo Cammino con uno spirito più
laico, sa che attraverserà tutte le aree protette della Calabria: dall’alto
Ionio cosentino, al Pollino; dalla Sila all’Aspromonte, passando per le Serre
calabresi.
Un Cammino che si sviluppa tra i grandi boschi della
Calabria – la regione più “forestata” del Mediterraneo – testimoni di grandi
eventi della storia in quando hanno fornito “materia prima” per la costruzione
delle Chiese più importanti d’Italia: da San Pietro, alla Reggia di Caserta. I
pennoni della Basilica di San Marco, a Venezia, sono fatti di pino laricio prelavato
in Sila, così come la Chiesa di San Paolo fuori le Mura, solo per fare due
esempi …
“Consapevoli del fatto che tutta la Calabria è “basiliana”,
dovendo scegliere, si è deciso di “legare tra loro” – afferma Pisarra – le
località del versante ionico. Tuttavia nulla vieta di pensare in futuro a un
percorso “parallelo” lungo l’asse che guarda verso il Mar Tirreno”.
Il Cammino basiliano in numeri
Il nostro Cammino basiliano si sviluppa lungo una direttrice
viaria di quarantaquattro tappe con inizio a Rocca Imperiale, paese ubicato nell’estremo
settentrione della Regione e ha come punto terminale il Duomo di Reggio
Calabria.
A questo tracciato primario bisogna aggiungere altre
varianti verso luoghi importanti e significativi dal punto di vista
storico-ambientale e naturalistico per un totale di altre ventotto tappe.
In definitiva si tratta di circa 1.100 km e le varie tappe
sono di tre tipologie:
Tappa corta: poco meno di 7 km,
Tappa media: circa 16 km.
Tappa lunga: circa 30 km.
I curatori hanno calcolato che il Percorso è caratterizzato
da poco più di 35000 metri di salite, mentre le discese superano di poco i
16000 metri.
Per il momento non è prevista nessuna segnaletica lungo il
tracciato.
Tutto il Cammino è stato rilevato con il GPS. I dati sono
aggiornati al 31 maggio 2020.
I curatori stanno ultimando un sito web dove sarà possibile
scaricare le tracce delle singole tappe, le informazioni riguardo la logistica
(dove dormire, mangiare, fare shopping, cosa visitare) e tanti “numeri utili”
per qualsiasi evenienza e necessità.
Il Cammino basiliano si può percorrere tutto l’anno, fatta
eccezione per quelle tappe che attraversano gruppi montuosi e le varianti definite
come “Wild” dove sono necessarie condizioni attrezzature e una certa abilità
per percorrerle in condizioni climatiche estreme.
Buon Cammino … Good trip … Udha
mbarë … Pame … Jamu … Bonum dambulatio!
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