Qualche giorno fa ho ripercorso l’antica
mulattiera che collegava Maratea con Trecchina attraverso la Serra delle Bocchette.
Macroattrattore di Trecchina. La slittovia in costruzione |
Ogni volta però trovo una “modifica”
strutturale al tracciato.
La prima volta (fine anni Novanta) la
vecchia mulattiera era stata ritracciata con le ruspe al fine di renderla
adatta ai cavalli: la Comunità montana del tempo ne voleva fare un’ippovia: sbancamenti,
ampi tornanti, curve piacevoli; come se il cavallo necessitasse di molto spazio
per …manovrare come fosse un Tir.
Due anni fa, invece, ho riscontrato una
nuova bretella che ha sventrato il sentiero lungo la Valle laterale di Ponte
Scala in direzione del crinale meridionale di Serra delle Crocette.
Macroattrattore di Trecchina. Le slittovia viste dal Santuario |
Solite panchine al sole, solita
staccionata (inutile) di protezione nel punto panoramico sulla Valle del Noce,
in parte già marcia e malandata, ora caratterizzano questa altra tratta.
Dal crinale di Serra della Bocchette
la stradina sterrata scollina e prosegue in direzione del Santuario di Madonna
del Soccorso, ma il bel sentiero di mezzacosta era stato allargato in modo da poter
essere percorso agevolmente in auto.
Stento a credere nell’effettiva
necessità di un tale allargamento, anche perché la natura fa il suo corso e, in
mancanza di manutenzione, il tratto iniziale della stradina[1],
in contrada Brefaro di Maratea, era stato completamente eroso dalla pioggia cosicché
vi si erano formate buche tali da rendere inaccessibile il percorso anche a un fuoristrada.
Il primo tracciato dell'ippovia Maratea-Trecchina, aperto a colpi di ruspate. A distanza di oltre vent'anni ancora sono evidenti i segni della benna. |
Quest’anno, invece, appena valicato
la Serra delle Bocchette, è apparso qualcosa di davvero sorprendente che ha
lasciato di sasso me e l’intero gruppo di escursionisti stranieri che
accompagnavo. La visita al Santuario ci ha distratti, ma al ritorno, imboccando
il sentierino antico che taglia il versante per innestarsi nella vecchia
stradina di pellegrinaggio, l’occhio è stato attratto da una serie di plinti in
cemento armato messi in fila indiana a formare un arco di circonferenza, altri
muri in corso d’opera e tanto ferro posto a gabbia come se dovesse reggere una
struttura imponente.
Il vecchio sentiero "allargato" a colpi di benna. |
All’arrivo in piazza a Trecchina
vicino al nostro solito bar, dove ci fermiamo abitualmente per il gelato di
castagna, ho notato un signore distinto, un po’ triste, silenzioso.
Ho pensato a qualche problema
importante, e la mia curiosità mi ha spinto ad avvicinarlo per sapere cosa
fosse accaduto. Ho appreso così che nei locali a fianco del bar, vi era un
seggio delle primarie del Partito Democratico e il suo candidato aveva preso
solo il suo voto e forse quello dei suoi familiari.
Macroattrattore di Trecchina. I plinti |
Una volta rotto il ghiaccio parlando
di ciò, ho approfittato per chiedere cosa stessero costruendo nei pressi del
Santuario di Madonna del Soccorso e mi ha spiegato che si tratta di un altro macro attrattore che la Regione
Basilicata ha voluto che si realizzasse proprio a Trecchina dove, visto il gran
numero di visitatori che d’estate ruota nella vicina Maratea, potrebbe essere
un ottimo affare per la comunità locale.
A parte che non è con questi
strumenti che si migliora la qualità dell’offerta turistica di una regione, per
noi camminatori non è esattamente una così massiccia colata di cemento quello
che vorremmo trovare giungendo in una località amena, dopo qualche ora di
camminata in forte salita tra le pietraie di Serra delle Bocchette e nel
silenzio del Vallone dei Pali[2].
Trecchina. Ecco come si presentava qualche anno fa l'area intorno al santuario di Madonna del Soccorso |
Purtroppo, leggendo le cronache
giornalistiche (perfino La Repubblica) in Basilicata brulicano
iniziative di questo tenore: il 6 aprile scorso è stato inaugurato, a Sasso di
Castalda, un piccolo comune del Parco della Val d’Agri di poco più di ottocento
abitanti, un ponte a fune spacciandolo come una bella passeggiata mozzafiato,
lungo 300 metri e alto 120 metri.
Ferme restando le condivisibili nobili intenzioni di
dedicarlo a Rocco Petrone, l’ingegnere che fece parte dello staff della Nasa
responsabile della missione “Apollo 11” (quella che, nel 1969, portò l’uomo
sulla Luna), mi chiedo se questo è lo sviluppo turistico al quale si aspira: camminare
su un ponte a 120 m di altezza, imbragati, assistiti da personale qualificato (come
recita la brochure di presentazione) per vivere una “meravigliosa avventura”.
Proporrei, allora, di attrezzare in modo simile anche il Viadotto Italia di Laino Borgo, perché
in fatto di altezza siamo ad oltre 275 metri sulle splendide Gole del Fiume
Lao, magari con il sottofondo di una colonna di Tir che passano a pochi
centimetri: chissà che brividi si proverebbero!
Sasso di Castalda. La locandina di "lancio" del Ponte alla Luna |
Il “Ponte alla Luna”,
così si chiama il macro attrattore di Sasso di Castalda, è stato partorito e
realizzato da qualche brillante funzionario dell’APT della Basilicata, evidentemente
perché certe prerogative non devono essere solo ad appannaggio del Trentino
Alto Adige.
A questo punto non resta che realizzare anche il Camminamento
aereo sul Pollino. Pare che sia l’unico territorio ancora non “macroattrattorizzato”
della Regione Basilicata: sarebbe un vero e proprio gioiello copiato da una struttura molto simile costruita qualche anno fa in Turchia.
Come dire che a copiare siamo tutti bravi. A pensare con
creatività, un po’ meno.
Note
[1]
Apprendo dalla Relazione generale che ci sarà un
secondo finanziamento di riqualificazione “consistente
in opere complementari ai precedenti lavori ed in particolare: di alcuni
percorsi storici, naturalistici, culturali e sportivi partendo dagli antichi centri
abitati di Trecchina e Maratea. (…) gli interventi di completamento oggetto dei
lavori sono:
o
trasformazione area Brefaro
in area maneggio/galoppatoio di Maratea (per la seconda volta. NdR);
o
manutenzione/sistemazione
area maneggio/galoppatoio di Trecchina;
o
manutenzione e sistemazione
percorso equestre tratto Maratea-Trecchina (per la seconda volta. NdR)
o
manutenzione e sistemazione
percorsi naturalistici Maratea-Trecchina;
o manutenzione e sistemazione percorsi pellegrinaggio Maratea-Trecchina
[2] Consultando in seguito il sito del Comune di Trecchina, ho trovato la
Relazione accompagnatoria al progetto.
Si tratta di un progetto per la realizzazione di un “PARCO TEMATICO” nel territorio
del comune di Trecchina. Il progetto è di realizzare impianti per attività
sportive e ricreative per il tempo libero ma anche didattiche, con annessi
servizi di ristorazione su una superficie complessiva di sei ettari e
comprende:
·
OSSERVATORIO PLANETARIO DIGITALE
·
FABBRICATO PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE E
DEGUSTAZIONE
·
SLITTOVIA (ALPINE COASTER) CON
DEPOSITO E RISALITA
·
BIGLIETTERIA INGRESSO
·
PENDOLO GIGANTE (SKY SWING) CON
DEPOSITO
·
CABINA ELETTRICA
Per un costo
totale di due milioni e mezzo di euro.
Ciao Emanuele,
RispondiEliminastrano che i Francesi siano rimasti di stucco perché sono i primi nella loro Nazione a promuovere questo tipo di attività.
Vedi per esempio il Volo dell'Angelo che è arrivato a Castelmezzano (PZ) proprio dalla Francia.
Eppure Castelmezzano è riuscito grazie a questo Macro Attrattore a diventare un paese conosciuto in tutto il Mondo e quest'anno si è classificato al 6° posto come Borgo più bello d'Italia. Castelmezzano è riuscito nel tempo, ma SOLO dopo la costruzione del Macro Attrattore, a realizzare 2 Vie Ferrate, 1 Ponte Tibetano, 1 Parco Avventura, molti Sentieri Escursionistici e 1 Centri di Educazione Ambientale.
Aggiungo che in paese sono sorte nuove attività tra b&b, ristoranti, agriturismo e locali per la vendita di prodotti tipici Lucani, insomma una vera e propria filiera del turismo sostenibile generando l'aumento della domanda lavorativa.
La Regione a ben capito la potenzialità dei Macro Attrattori finanziando la "Signora del Lago" a Nemoli (PZ) uno spettacolo che si svolge sulle acque del Lago Sirino. Lo scorso anno è stato un successone ben oltre le aspettative. Poi ha finanziato il Macro Attrattore su Trecchina (PZ) che hai ben descritto nel tuo post, ha finanziato il ponte Tibetano a Castelsaraceno (PZ) in face di realizzazione.
Mentre quest'anno la Regione ha inaugurato il "Ponte alla Luna" anch'esso nel primo mese di attività stà registrando un successo di presenze ben oltre le aspettative (più di 600 passaggi al giorno nei ponti del 25 e 1° MAggio).
Con la realizzazione dei lavori la ditta che vinto la gara d'appalto ha presentato un progetto migliorativo (che però non hai riportato),con la quale sono state realizzate 2 Vie Ferrate, una rete sentieristica attorno al Fosso Arenazzo e il ripristino della Chiesa di San Nicola.
Questa presenza di turisti a Sasso di Castalda (PZ) ha generato che sono nate già 2 ditte che noleggiano attrezzatura alpinistica, 1 b&b e fra poco 1 ristorante. In più le Guide Parco Nazionale dell'Appennino Lucano accompagnano i turisti lungo i sentieri e lungo lo stesso ponte Narrando e descrivendo il Parco Nazionale dell'Appennino Lucano.
Ora vedi tu se il turismo non si possa fare con i Macro Attrattori e integrarli con altre forme di Turismo....
Però se siamo figli del dire sempre NO a tutto, non credo che andremo avanti
Caro Unknown,
RispondiEliminail problema non è "macroattrattore SI o macroattrattore NO", è semplicemente "dove realizzarlo,il macroattrattore"! Se per realizzarne uno dobbiamo distruggere il valore della bellezza, dell'integrità e dell'anima di luoghi meravigliosi delle nostre montagne, allora abbiamo sbagliato qualcosa.
Quelle strutture alla Madonna del Soccorso di Trecchina hanno sventrato e snaturato completamente l'area, trasformando un luogo mistico e carico di suggestioni in un Luna Park da periferia urbana. Abbiamo quindi distrutto una risorsa importante del nostro territorio.
Nessuno dice che non si debbano realizzare i macroattrattori, ma si chiede semplicemente che si scelgano luoghi di scarso pregio paesaggistico-ambientale che, proprio per questo, ricevano un valore aggiunto dalle strutture realizzate.
Costruendo quelle stesse strutture in zona collinare priva di grande pregio vicina al paese, se ne sarebbero avvantaggiati i turisti, non costretti a fare chilometri di curve per salire sulla montagna, e Trecchina stessa che avrebbe avuto il Luna Park vicino all'abitato, fruibile per un maggior numero di giornate all'anno. L'area del Santuario avrebbe potuto essere valorizzata diversamente per le forme di turismo rispettoso e attento ai valori storico-culturali, ambientali e paesaggistici.
Mi sembra molto stupido distruggere una risorsa per realizzarne un'altra...
si poteva benissimo realizzare il macroattrattore, ma perché prorio lassù al Santuario? Chi vuole scivolare dentro un tubo di acciaio inox avrebbe potuto farlo con grande soddisfazione anche alle porte del paese...