Però ci sono alcuni
luoghi che non “passano” mai.
Forse perché ricordano
personaggi, spazi dove abbiamo trascorso momenti gioiosi, storie, incontri con
uomini che, nel loro piccolo, hanno vissuto questo micro territorio.
Ne conoscono ogni centimetro
e ogni pianta.
Il mio “luogo del cuore”
(uno dei tanti) per usare un’espressione, oggi molto di moda, è il CASINO TOSCANO.
È stato meta di partenza e base di ricovero per i pellegrinaggi dei civitesi al Santuario di Madonna del Pollino.
È stato luogo di sosta
di tanti gruppi escursionistici in cammino sul Pollino.
È stato luogo di
animate discussioni in seguito all’istituzione del Parco nazionale del Pollino.
È stato luogo di
assaggio di speciali mozzarelle, caciocavalli e formaggi preparati dal Massaro Peppe
Russo.
Oggi, davanti alla
struttura ridotta quasi in ruderi, mi vien da piangere, se avessi ancora
qualche lacrima da versare!
Lasciare questa struttura alla inclemenza delle intemperie è un vero e proprio delitto. Non so se è strategia o sciatteria: in entrambi i casi rivolgo un appello agli organi decisori di intervenire, acquistare al patrimonio collettivo questa struttura, renderla fruibile come base di partenza per l’alta montagna (Serra di Crispo dista poco meno di un’ora a piedi), come laboratorio di ricerca e vigilanza.
Ci vuole molto?
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