Quel che resta del Ponte "Stefano Gioia" |
Il vecchio e
unico, per la sua originalità, ponte di legno di Campicello, sul fiume Lao,
capolavoro della moderna ingegneria edile, è crollato.
Le piogge di
questi giorni hanno inferto un colpo fatale al ponte che qualche anno fa era
stato intitolato a Stefano Gioia, la guida rafting perita in un incidente
mentre percorreva in gommone un fiume dell’America meridionale.
Il ponte era
stato chiuso da qualche mese, ma in molti - nonostante i buchi nel pavimento –
per necessità si avventuravano lo stesso nell’attraversarlo.
Il Ponte di
Campicello, voluto dal Consorzio di Bonifica e realizzato nel 2000 dalla Rubner
Holzbau - una delle prime aziende in Europa nello studio e realizzazione di
infrastrutture in legno lamellare – collegava, con i suoi settanta metri, le
due sponde del fiume Lao, le contrade di Laino Castello con i paesi di Mormanno
e di Papasidero.
“Il legno
lamellare ha quasi la stessa portata dell’acciaio ma un peso notevolmente
inferiore ed è caratterizzato da un’ottima resistenza al fuoco. Rispetto alla
tecnica di costruzione in legno massiccio assicura inoltre un'elevata sicurezza
antisismica e un’ottima resistenza alle sostanze aggressive. In edilizia,
questo materiale consente un elevato livello di prefabbricazione, permette
inoltre di realizzare strutture con campate di luce elevata, prive di ponti
termici e inoltre di grande pregio estetico.”
Questo è
quanto si legge nella brochure della Holzbau.
Allora cosa
non ha funzionato?
La mancanza
di manutenzione, ovviamente.
Quella
mancanza di manutenzione particolare che si inserisce nella più ampia incuria in
cui versa il territorio del nostro Parco.
Avevamo già
segnalato qualche anno fa che, su alcune parti del ponte, proliferavano funghi
strani che, in strutture lamellari, non dovrebbero essere presenti.
Il Ponte prima del crollo (foto tratta dalla brochure della Holzbau) |
Quei funghi
mostravano già i primi sintomi di marciume del legno sottostante. Come se la
struttura molecolare del legname si fosse prestata a sede di allevamento e
crescita di parassiti. Segno evidente del fatto che, dopo la costruzione della
struttura, non sono più stati fatti i normali trattamenti impermeabilizzanti
della travature principali.
Più volte la
popolazione locale - sia quella che gravita nella frazione di Campicello di
Laino Castello, che quella delle contrade sovrastanti e ricadenti nel comune di
Laino Borgo - molto preoccupata aveva indicato
questi primi segni di degrado della struttura.
Il Ponte Stefano Gioia appena costruito |
Le stesse
compagnie di Rafting – in primis la Lao Action Rafting di Scalea – avevano
sollevato forti dubbi sulla tenuta del ponte, per loro punto strategico di
passaggio per raggiungere uno dei luoghi di partenza per la discesa in gommone
del fiume Lao.
Per le varie
lamentele giunte, alla fine nello scorso mese di agosto, il sindaco del Comune
era intervenuto con una ordinanza impedendo la circolazione sia ai veicoli che
alle persone, in attesa delle verifiche statiche
della struttura.
Solo che,
come al solito, le intemperie non hanno dato tempo alla burocrazia di correre
ai ripari.
All’improvviso,
questa mattina, un forte boato ha scosso l’intera Valle e in molti hanno
faticato a capire chi o cosa avesse provocato quel rumore assordante.
Il Ponte "Stefano Gioia" in una immagine tratta dal catalogo della Holzbau mentre era in costruzione |
Almeno fino a
quando i contadini della contrada Campicello, intuendone l’origine, si sono
recati sull’argine del fiume e, constatato cosa avesse dato origine al fragore,
hanno dato l’allarme.
Anche se
nutro molte riserve, spero che questo crollo sia di monito giacché anche gli
altri ponti sul Lao non stanno tanto bene…
I funghi del Pollino sono particolari...non li avevano previsti! (Gianni de marco)
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