Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana

Io sono sempre dello stesso parere: sino a quando non sarà rinnovata la nostra classe dirigente, sino a quando le elezioni si faranno sulla base di clientele, sino a quando i Calabresi non indicheranno con libertà e coscienza i loro rappresentanti, tutto andrà come prima, peggio di prima.
Umberto Caldora (lettera a Gaetano Greco Naccarato, 1963)

giovedì 28 luglio 2016

PANTELLERIA DIVENTA IL 24° PARCO NAZIONALE, PRIMO IN SICILIA

«Questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto di istituzione del parco di Pantelleria che diventa il 24esimo parco nazionale, primo in Sicilia. Finalmente si dà esecuzione a una norma votata nel 2007 con la legge finanziaria». Così l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio ringraziando il Capo dello Stato commenta con grande soddisfazione la nascita di
Pantelleria. Laghetto di Venere (photo dal Web)
uno dei quattro parchi della Sicilia di cui propose l’istituzione.
Pantelleria, infatti, è solo uno dei quattro parchi (oltre a Pantelleria, c’erano quello delle Isole Eolie, delle Isole Egadi e dei Monti Iblei) che l’ex ministro riuscì a inserire nella Finanziaria del governo Prodi, votata nel 2007.
«Dopo nove anni - commenta positivamente il Presidente della Fondazione UniVerde – siamo giunti a un traguardo importante e ringrazio il Governo, la Regione e il sindaco di Pantelleria per l’impegno. Spero che adesso si lavori per istituire gli altri tre parchi, a partire da quello delle Eolie che peraltro ricade in un’area Patrimonio Unesco».

«Oggi è una bella giornata per la natura e l'ambiente italiano, una giornata di festa – conclude Pecoraro Scanio – soprattutto dopo il lungo contenzioso che c’era stato con la Regione Sicilia, che si oppose in Corte Costituzionale alla fine perdendo, contro questa norma. Dobbiamo rafforzare e potenziare tutti i parchi, dargli risorse sufficienti invece di procedere con tagli che non consentono di coprire neanche le spese di gestione e del personale, e lavorare affinché anche i parchi del Delta del Po e della Costa Teatita diventino nazionali».
"Una scelta di civiltà e di rispetto dell'identità di Pantelleria; una risposta che afferma la sovranità dello Stato ed il valore supremo della natura, del paesaggio e dell'agricoltura dell'isola" - Così Antonio Rallo dell'azienda Donnafugata, ha commentato l'istituzione del Parco Nazionale.
Nonostante tutto, per fortuna c'è ancora qualcuno che chiede di istituire un Parco nazionale.
Auguri alla Sicilia, all'Italia e a tutti noi.
Benvenuto!


martedì 26 luglio 2016

Il fuoco estivo e il nuovo assetto della legge Madia

Ecco come ad ogni estate che si rispetti mancava il solito incendio, più o meno devastante, tanto per mantenere la media stagionale e giustificare l’ingente impegno di spesa che i vari enti regionali mettono in bilancio attraverso fantasiosi piani di intervento.
Fino a qualche giorno fa ancora niente, tuttavia era nell’aria: sembrava che si aspettasse a innescare la miccia in attesa delle condizioni climatiche giuste; infatti, da giorni la calura ha raggiunto le temperature estive adatte a far camminare il fuoco.
un Canadair dei Vigili del Fuoco ripreso mentre effettua un lancio sul focolaio
del Raganello.
Aggiungiamo a questo anche il vento di levante che, in questo periodo dell’anno, si “mette in moto” in tarda mattinata e … il gioco è presto fatto.
Il sistema antincendio ormai non “rende”, in termini locali, in quanto non ci sono più le squadre AIB (Anti Incendio Boschivo) operative a ogni inizio estate: l’apparato organizzativo progressivamente smantellato, l’età avanzata degli operatori e la mancanza di un cambio generazionale ha fatto sì che l’ultima popolazione di operai idraulico-forestali abbia mollato gli ormeggi verso una dignitosa pensione.
è anche vero che questo lavoro non lo vuole fare più nessuno, almeno non nel servizio antincendio boschivo.
Decine di automobili super accessoriate, attrezzatura varia e incentivi economici hanno in pratica sostituito il modello del servizio AIB regionale, con la conseguenza di aver aumentato il precariato e, incentivando il volontariato, tolto valore a un lavoro professionale a tutti gli effetti, che necessita di capacità organizzative e gestionali di notevoli spessore.
Ribadendo che rimango sempre dell’avviso che i fondi e il volontariato devono essere circoscritti alla prevenzione e non all’intervento, devo constatare che, purtroppo, in una terra affamata di lavoro, fanno comodo anche i pochi spiccioli ricevuti sotto forma di rimborso spese a fronte di quello che è un lavoro secondo tutti i crismi e con una tempistica non ponderabile in quanto legata al singolo evento.

In questo caso, però, è sfuggito al legislatore che le squadre di volontari non hanno interesse ad appiccare il fuoco; anche perché a ogni squadra è stato assegnato un budget una tantum per tutta la stagione che viene decurtato ogni qualvolta si verifichi un incendio nel territorio di competenza del gruppo.
Comunque, in questo modo non è stato risolto il problema: tant’è che le cronache regionali sono piene di resoconti di grossi focolai che hanno impegnato per diversi giorni uomini e mezzi per riuscire a domare un fuoco che nel frattempo ha distrutto decine di ettari di boschi, rimboschimenti e praterie.
Semplicemente si sono spostati gli interessi: da livello locale e comprensoriale sono passati in ambito regionale: le nuove compagnie che si aggiudicano appalti milionari hanno tutto l’interesse a mantenere vivo il “fuoco” altrimenti perderebbero la gallina dalle uova d’oro.
Nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato scorso, proprio qui – tra Civita e Cassano – ne abbiamo avuto un primo assaggio, ma di questo episodio parlerò più avanti.

venerdì 22 luglio 2016

Il Sentiero del Ponte d'Ilice

In questi giorni ho fatto una camminata alla scoperta del nuovo sentiero che porta al Ponte d'Ilice, di recente restaurato a cura della Amministrazione comunale di Civita.
La prima impressione è stata la solita: si tratta di un magnifico sentiero, ben tracciato, a tratti con ampie vedute panoramiche, ardito, tra spettacolari piante di leccio e grandi scorci di rocce a picco sul Raganello.

Con l'aiuto di un GPS ho misurato la lunghezza, il dislivello, il numero di cestini (ce ne sono più su questo sentiero che in tutto il centro abitato di Civita), la lunghezza delle staccionate, il numero di gradini e le bacheche vuote con le panchine.
Che dire?

Peccato che tutte queste informazioni  mancano sulla capannina iniziale che, oltre a una misera segnaletica verticale e un cartello degli sponsor (errori di ortografia compresi),  non contiene i soliti "ingredienti" del caso, quali una mappa, una tempistica, una descrizione del percorso e le indicazioni sulla tipologia del sentiero.
Mancano, inoltre, il numero del sentiero già accatastato dall'Ente Parco e le raccomandazioni di prudenza.

Sicuramente ancora il cantiere non è stato consegnato e quindi, prima o poi, le capannine installate lungo il percorso verranno riempite di contenuti.
Qui intanto avanzo le considerazioni, strettamente personali, sui lavori eseguiti.
Non darò nessun dato tecnico (non spetta a me fornirli), ma farò alcune "piccole" considerazioni tecniche e dirò la mia sull'opportunità di alcuni lavori.

In primo luogo non c'era nessuna necessità di tutti quegli scalini (ne ho contati 635) che spezzano le gambe anche agli escursionisti più allenati di me.
Sarebbe bastato qualche scalino in pietra nei punti di massima pendenza per arrestare il dilavamento.

Invece, avrei fatto ripristinare gli spettacolari muretti in pietra a secco a monte del sentiero.
Manca la segnaletica orizzontale (le classiche bandierine bianco-rosse) e in molti punti c'è il rischio di perdersi.

L'inutilità della staccionata è palese. Solo in un punto è realmente necessaria e si tratta di pochi metri (poco più di venti), per il resto è perfettamente inutile e ridicola, in quanto a poca distanza dal sentiero vi è una fitta rete fatta da giovani piante di leccio che costituiscono una barriera naturale.
Inoltre, a mia memoria (ma anche dai racconti degli anziani), in questi tratti non sono mai accaduti incidenti.
Ancora: un sentiero di montagna non ha bisogno di panchine e, soprattutto, al sole.

L'unico punto dove il sentiero presenta alcuni problemi di pericolosità è nei pressi del Ponte d'Ilice.
Il primo, consiste nel superare le rocce lisce del Canale della Ciuca: indovinate come è stato risolto?
Con un misero ponticello di legno realizzato a meno di un metro dal canale: questa soluzione dà anche la certezza matematica che al primo grande temporale verrà spazzato via.

L'altra difficoltà (non risolta) è nel punto in cui in passato ci sono stati diversi incidenti, qualcuno anche mortale, e si trova subito dopo il ponticello di legno: in questo tratto di pochi metri il sentiero, scavato nella roccia, è molto stretto e necessita che sia allargato il piano di calpestio e, lì sì, anche di una staccionata di protezione oppure di una posa in opera di una corda di sicurezza (soluzione che io preferisco alla ringhiera).
Invece la soluzione realizzata è stata quella dell'ennesima staccionata a valle legata con un cordino e tassellata nella roccia.

Roba da matti!

Infine, sarebbe stato necessario stendere qualche decina di metri cubi di ghiaietto nei tratti iniziali dopo la voliera, perché, a come si presenta lo stato del luogo, la vegetazione a breve ricoprirà il tracciato di rovi e spine che in poco tempo renderanno vano l'investimento.

 Infine vorrei far notare come questa logica di fare le cose nel proprio orticello impedisce, come sempre, di avere una visione globale del lavoro.

Poiché il Ponte d'Ilice segna il confine con il comune limitrofo di San Lorenzo Bellizzi e bisognerà fare altri lavori - anche estremamente urgenti - dall'altro lato, con quanto fatto si vanifica lo spirito del sentiero che è sempre servito da collegamento fra le due comunità contigue. Perché non si è pensato di coinvolgere anche il comune di San Lorenzo Bellizzi per lavorare entrambi e insieme a un progetto unico di viabilità interna tanto atteso dai camminatori che periodicamente effettuano escursioni tra i due paesi?

Di seguito alcune immagini eloquenti

Sentiero del Ponte d'Ilice. Inutile scalinata in legno. (Photo E. Pisarra)
Sentiero del Ponte d'Ilice. Palese inutilità della staccionata (con cestino) a ridosso di una protezione naturale come un fitto
bosco di lecci (Photo di E. Pisarra)
Sentiero del Ponte d'Ilice. Bacheca vuota e cestino (Photo di E. Pisarra)
Sentiero del Ponte d'Ilice. Segnaletica verticale scopiazzata da quella del CAI ma senza le indicazioni necessarie
(Numero di sentiero, tempi di percorrenza, meta intermedia).   (Photo E. Pisarra)
Sentiero del Ponte d'Ilice. Un magnifico tratto liberato dalla vegetazione. (Photo di E. Pisarra)

Il Sentiero del Ponte d'Ilice. Bacheca, panchina e cestino (Photo E. Pisarra)

giovedì 21 luglio 2016

Ricoperto il "TRAMPOLLINO" di Campotenese

La catasta di legno di Campotenese, fortemente voluta dal presidente del Parco del Pollino, con il rivestimento esterno è stata ultimata.
appare sempre di più un corpo estraneo e una ferita al paesaggio bucolico ed agreste della Piana di Campotenese.
migliaia di tronchi di varie dimensioni e lunghezza hanno ricoperto le facciate e il tetto di questa strana opera progettata - nientedimeno che - dal famoso architetto di Bologna Mario Cuccinella.
Unica cosa certa è il legname che - sicuramente - proviene dai boschi della Principessa  appena tagliati.
Una collina rimboschita oltre cinquant'anni fa a pino nero è stata in parte diradata per recupera legname per costruire questa "Trampollino" (Copyright Giorgio Braschi), ottenendo due strani effetti: tagliare una pineta (cosa che un area protetta - per definizione - non dovrebbe fare mai) perché anche se le piante sono estranee al territorio, passato mezzo secolo, si sono naturalizzate e fanno parte a tutti gli effetti del paesaggio, tant'è che molti botanici forestali hanno coniato una nuova definizione (foreste a pinusnigricans) per classificare questi nuovi boschi che imperversano nel meridione d'Italia da ormai troppo tempo. 
Il secondo risultato è stato che con questi alberi tagliati è stato ottenuto la materia prima per ricoprire il "TRAMPOLLINO" di Campotenese.
Forse ad opera finita verrà fuori un capolavoro di ingegneria unico nel suo genere.
Oggi con chiunque ho avuto modo di confrontarmi, all'unanimità, si sono espressi con toni e argomentazioni - anche tecniche - molto negative che lasciano poco margine di accettazione da parte della comunità del Pollino di questo manufatto.
Che strazio!

Il lato Nord con l'ingresso. (Photo E. Pisarra)
Il lato occidentale del "TRAMPOLLINO" di Campotenese (Photo E. Pisarra)
Il lato a meridione con il tetto ricoperto da tronchi proprio a modello di TRAMPOLLINO" (Photo E. Pisarra)


Il lato orientale del TRAMPOLLINO di Campotenese. (Photo E. Pisarra)







 

mercoledì 13 luglio 2016

l'ottavo Simposio dei Geoparchi, patrimonio dell'Unesco sul Pollino


Finalmente il Pollino esce dalle sue manifestazioni locali ed entra in una nuova ottica: mostrare il territorio al mondo. Lo fa in occasione dell’ottavo simposio dei geoparchi, patrimonio dell’Unesco.

Il tema TUTELA, VALORIZZAZIONE E GESTIONE DELLA GEODIVERSITÀ è stato
discusso in una “tre giorni” svoltasi tra Mormanno e Senise dal 4 al 6 luglio (vedi programma su questo blog). Qui racconto solo il primo giorno dei lavori ai quali ho potuto partecipare.

 Lunedì mattina, Mormanno, sala del Cinema comunale.


 
I lavori, moderati dal giornalista Vincenzo Alvaro, sono stati aperti dal presidente Pappaterra, a seguire l’intervento del direttore Milione; il sindaco Armentano di Mormanno, il quale ha informato come “da qualche anno si è invertita la percezione dei vincoli del Parco sulle comunità: oggi abbiamo risultati positivi. Si dice che la scelta di Mormanno è luogo ideale per questo seminario”.

I presidenti degli Ordini regionali dei geologi (Francesco Fragale, per la Calabria, e Nunzio Oriolo, per la Basilicata) si sono soffermati molto sulla cronistoria – a partire dal 2012 – dei lavori per la ricerca dei geositi e sulle loro potenzialità in termini di valorizzazione turistica.


È quindi intervenuto Luigi Bloise, geologo del Parco, il quale insieme con l’ingegnere Luigi Calabrese ha curato il dossier per la candidatura del Pollino per essere inserito nella Rete dei Geoparchi dell’Unesco.

Da sinistra, Aniello Aloia, Antonella Rizzo, Giampiero Sammurri, Mimmo
 Pappaterra, Franco Violo, Francesco Ricciardi e Antonio Nicoletti.
(Photo di E. Pisarra)

“La geologia è propedeutica ai prodotti tipici; al Pollino è stato chiesto di spiegare il sistema ambientale per incrementare l’economia di alcuni territori” ha raccontato Luigi Bloise e si è detto certo che “la nostra area protetta saprà parlare alle istituzioni e al territorio”. A tal proposito Bloise ha annunciato che è stato costituito “un ufficio apposito per i rapporti con le Università che ci aiutano a comunicare la geologia del Pollino affinché essa possa portare valore economico al territorio”.


“Il Geoparco come volano per l’economia locale”, ha aggiunto il dott. Violo del Consiglio Nazionale dei Geologi.

Ai saluti e alle relazioni è seguita una tavola rotonda con:

  • Aniello Aloia, coordinatore Comitato nazionale italiano Geoparchi Globali UNESCO;
  • Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni culturali e al Turismo;
  • Mimmo Pappaterra, presidente del Parco del Pollino ;
  • Franco Violo, Consiglio nazionale dell’Ordine dei geologi;
  • Francesco Ricciardi, dirigente del Settore parchi della Regione Basilicata, in rappresentanza del presidente Pittella;
  • Antonella Rizzo, assessore all’Ambiente della Regione Calabria, in rappresentanza del presidente Oliverio;
  • Giampiero Sammurri, presidente di Federparchi;
  • Antonio Nicoletti, responsabile delle Aree protette di Legambiente;
  • Nicolas Zouros, ideatore e presidente della Rete dei Geoparchi;



martedì 12 luglio 2016

il sito della OLA ha chiuso


Ho appena appreso che il sito della OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) ha chiuso i battenti.
Ecco come appare la homepage del sito della OLA
Immagino le motivazioni che stanno dietro a questa brutta decisione.

Esprimo tutto il mio rammarico perché quando un sito di informazione precisa, dettagliata e circostanziata sulle problematiche ambientali che affliggono la Basilicata e in generale il nostro meridione, chiude è la prova che le pressioni dei vari gruppi oggetto delle critiche sono state talmente forti che dopo dieci anni di resistenza stancano anche i più tenaci.

E di tenacia, fermezza, decisionismo il gruppo della OLA ne aveva da vendere a tutti.

Le informazioni circoscritte e precise fornite proprio sulla vicenda del petrolio in Basilicata, sulle questioni dei rifiuti e della situazione dei Parchi lucani hanno dato fastidio a molti che ora gioiscono per la fine ingloriosa (voluta) di un organo di informazione libero.
Penso di interpretare lo spirito di molti che lavoravano a raccogliere ed elaborare in tempo reale la marea di dati che prima o poi uno si stufa, soprattutto se vede e sente che il lavoro fatto non serve a nessuno: sia per quelli che governano ma, soprattutto, per la popolazione che subisce supina qualsiasi angheria da qualsivoglia provenienza.
Un popolo bue che pensa di aver perso qualsiasi battaglia molto prima di incominciarla.

Grazie comunque a tutto lo staff della OLA per il prezioso lavoro svolto.
Verrà un giorno che qualcuno vi sarà grato.


domenica 10 luglio 2016

Bivacco "Carmelo Aita"

Bivacco "Carmelo Aita" (foto dal web)
La capanna di Piano Gaudolino è stata intitolata a Carmelo Aita.
l'iniziativa è stata presa dal Consiglio comunale di Morano Calabro, proprietario del territorio in cui è ubicata la Capanna.
d'ora in poi il piccolo rifugio si chiamerà: BIVACCO "CARMELO AITA".
In attesa di leggere la deliberazione del comune con le relative motivazioni che hanno indotto il primo cittadino di Morano a prendere questa decisione, intanto do notizia dell'evento ed esprimo il mio plauso per la scelta: infatti, sono profondamente convinto che il nostro territorio è ricco di storie e di uomini che hanno contribuito - nel bene e nel male - alla conoscenza di questi luoghi.
Il Bivacco è sempre aperto e la gestione della struttura è affidata al Gruppo Speleo di Morano Calabro che ne cura la manutenzione e il corretto uso.
In estate ospita i pastori di Piano Gaudolino.


sabato 2 luglio 2016

Appello ad un ignoto ladro: restituisci la targhetta!


La croce di legno di castagno di Francesco Giorgio
(foto archivio CAI Castrovillari)
Da qualche giorno è sparita la croce degli aviatori dalla sua nicchia sul sentiero della Tagliata, che era collocata poco prima del tratto che giunge al Varco del Pollinello.

Qualcuno ha svitato ed asportato la targa, lasciando la croce di legno senza targhetta.

Il valore della targa in alluminio non supera i … cinque euro, invece è alto il valore simbolico del nobile gesto, compiuto tanti anni fa da Francesco Giorgio, camminatore, viator - come lui amava definirsi - maestro di vita e montanaro doc, illustre ed insigne maestro di tutti noi giovani che ci apprestavamo ad avvicinarci alla montagna.

Tornando alla croce:
Testo della targhetta pensato e scritto da Fedele Mastroscusa,
illustre e geniale studioso, di Morano Calabro
(Foto archivio CAI Castrovillari)
in primo luogo vorrei sapere chi è stato a trasportare la croce dal suo luogo naturale a questa nicchia sul sentiero della Tagliata; ricordo che essa è stata messa in opera da Francesco Giorgio nel 1987 per il desiderio di ricordare alcuni aviatori tedeschi precipitati sul Pollino nella primavera del 1941.

Avendo localizzato il punto esatto in cui cadde lo Junkers Ju 88, pensammo di salire per portarvi una croce in castagno, realizzata da un nostro amico. Compiuto l’atto pietoso sotto un cielo coperto, ascendendo il monte con la neve immacolata – la prima consistente nevicata autunnale - di ritorno, passammo per Morano a salutare e ringraziare l’amico Fedele Mastroscusa autore dei testi redatti in tre lingue, stampati nella targhetta di alluminio affissa alla croce.

Un lampo negli occhi faceva intuire la sua intensa partecipazione, mentre ancora fradici di pioggia ci invitava a sedere davanti al fuoco […][1]

Lo Junkers Ju 88 in volo di ricognizione.
Foto di Francesco Giorgio tratta dal libro riportato in nota.
Il gesto volle ricordare l’incidente accorso ad un aereo da ricognizione che, nella primavera del 1941, precipitò con il suo equipaggio di quattro uomini nella sella tra le due cime maggiori. Nella nebbia l’apparecchio urtò la cima di un faggio.

Allo scioglimento delle nevi, una spedizione di militari e di giovani partì da Castrovillari, portò giù i resti dei quattro e fu celebrato un funerale ufficiale con le autorità del tempo.


Il corpo di uno degli aviatori recuperato dai militari
e volontari di Castrovillari. Foto scattata da Alfredo
 Viggiano e concessa per la pubblicazione a Francesco
Giorgio nel  testo citato in nota.
Ecco, a ricordo di questo gesto, chiedo all’incauto ed improvvisato ladruncolo di restituirci la targhetta - che poi noi andremo a rimettere a posto - perché essa testimonia un momento di Pietà cristiana verso uomini che hanno perso la propria vita compiendo il proprio dovere e il gesto di un Uomo che ha voluto ricordare l’evento.

 








[1]  F. Viator (Francesco Giorgio), Sidera versus, Errando per il Pollino e altri monti, Edizioni Federcaccia, San Marco Argentano, 1994


 

venerdì 1 luglio 2016


Dal 4 luglio al 6 si terrà sul Pollino un seminario sui Geoparchi

 "UNESCO Global Geoparks: tutela, valorizzazione e gestione della geodiversità".

Finalmente una iniziativa veramente interessante, di respiro internazionale, meritevole di partecipazione.

Chiunque avesse voglia di partecipare allego di seguito il programma dei lavori.

 

 
 
 
 
 
 
 

 

8° WORKSHOP DEI GEOPARCHI GLOBALI UNESCO IN ITALIA

"UNESCO Global Geoparks: tutela, valorizzazione e gestione della geodiversità"

Mormanno (Cosenza) – Senise (Potenza)

 

PROGRAMMA
 
04-06 luglio 2016
Orari
Giorno 0 – Domenica 03/07/2016
dalle 15:00
Trasferimenti da Lauria e/o bivio A3 Mormanno (fermate bus) per il centro abitato di MORMANNO;
Check-in strutture ricettive
20:30
Welcome dinner
 
 
Giorno 1 – Lunedi 04/07/2016
 
MORMANNO: Cine-Teatro Comunale
08:30-09:00
Rilevazione presenze e registrazione
09:00-10:00
 
 
Saluti
 
Dott. Luigi Bloise - Resp. Ufficio Geoparco Parco Nazionale del Pollino
Giuseppe Milione - Direttore Parco Nazionale del Pollino
Guglielmo Armentano - Sindaco di Mormanno
Dott. Francesco Fragale - Presidente Ordine dei Geologi della Calabria
Dott. Nunzio Oriolo - Presidente Ordine dei Geologi della Basilicata
Dott. Aniello Aloia - Coordinatore Comitato Nazionale Italiano Geoparchi Globali UNESCO
Dott.ssa Vincenza Lomonaco - Ambasciatrice Italiana presso l'UNESCO
(in videoconferenza)
 
Introduzione
 
Prof. Nikolas Zouros - Presidente Global Geoparks Network e Coordinatore European Geoparks Network
"Il Global Geoparks Network e il nuovo Programma degli UNESCO Global Geoparks: sfide e opportunità per una gestione efficace del patrimonio geologico e per uno sviluppo locale sostenibile"  
10:00-10:30
Coffee break
10:30-13:00
Tavola rotonda - Geoparchi: strumenti innovativi per la tutela e opportunità per la valorizzazione del territorio
On. Domenico Pappaterra - Presidente Parco Nazionale del Pollino
Dott. Francesco Peduto - Presidente Nazionale Ordine dei Geologi
Dott. Giampiero Sammuri - Presidente Federparchi
Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO - Gruppo Calabria e Basilicata
 
Dott. Marcello Pittella - Presidente Regione Basilicata
Dott. Mario Oliverio - Presidente Regione Calabria
Rappresentante del Ministero dell'Ambiente
On. Dorina Bianchi - Sottosegretario Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo
Moderatore: dott. Maurizio Burlando - Componente dell'Advisory Committee European Geoparks
13:00-14.00
Light Lunch
14:00-14:30
Trasferimento da MORMANNO a ROTONDA
14:30-15:30
Visite guidate: - Ecomuseo del Parco
15:30-16:15
- Museo di Storia Naturale di Rotonda (resti Elephas antiquus italicus)
16:15-17:15
Trasferimento da ROTONDA a CIVITA
17:15-20:00
Visita di CIVITA: paese arbereshe (italo-albanese), club dei Borghi più belli d'Italia
visita al Belvedere del Raganello e Timpa del Demanio
20:00
Fine lavori - rilevazione presenza per APC Geologi
20:00-22:30
Cena tipica
22:30-23:30
Rientro a MORMANNO
 
 
Giorno 2 –Martedi 05/07/2016
 
08:10-09:30 Trasferimento da MORMANNO a SENISE
SENISE: Complesso San Francesco
09:00-09:30
Rilevazione presenze e registrazione
09:30:11:30
"I Geoparchi Italiani e Aspiring Geoparks"
 
Saluti
Ing. Egidio Calabrese - Ufficio Geoparco Parco Nazionale del Pollino
Dott. Giuseppe Castronuovo - Vice-presidente del Parco Nazionale del Pollino
 
Interventi
Prof. Giuseppe Spilotro - Università della Basilicata
"Sorgenti, risorse idriche sotterranee, idrogeomorfologia: valorizzazione ed uso non conflittuale in un geoparco"
Direttore Prof. Angelo De Vita - Prof. Domenico Guida - "Il Parco Nazionale del Cilento Geopark"
Dott.ssa Cristina Giovagnoli - ISPRA
"Inventario Nazionale dei geositi: stato dell'arte"
Dott. Antonio Bartelletti - Direttore Alpi Apuane Geopark
"Rains & ruins. Buone pratiche ed esperienze educative dopo un evento estremo nel Parco delle Alpi Apuane"
Dott. Pasquale Li Puma - Geoparco delle Madonie
"Perché gli Unesco Global Geoparks sono utili allo sviluppo sostenibile"
Dott. Fabrizio Fattor - Servizio Geologico Friuli Venezia Giulia
"La valorizzazione del patrimonio geologico in Friuli Venezia Giulia: dal disegno di legge ai geoparchi"
Prof. Giuseppe Bombino - Presidente Parco Nazionale dell'Aspromonte
"Aspiring Geopark Aspromonte"
Dott. Stefano Cresta - Parco Regionale Castelli Romani
"Verso il Geoparco Vulcano Laziale"
11:30-12:00
Coffee break
12:00-12:50
Trasferimento da SENISE a TERRANOVA DI POLLINO
12:50-14:30
Light Lunch presso Centro visita TERRANOVA DI POLLINO "Città custode dell'arte zampognara"
14:30-16:30
Centro Visita di Terranova del Pollino. Riservato solo ai Geoparchi Italiani.
 
 
 
Giorno 3 - MERCOLEDI 06/07/2016
 
 
Field trip
09:00-10:30
Trasferimento da MORMANNO per località Piano Ruggio (VIGGIANELLO)
09:15-09:30
Ritrovo e rilevazione presenze presso Hotel Regina uscita A3 SA-RC
10:30-12:50
Escursione Piano Ruggio - Belvedere di Malvento (vista pini loricati)
"La Geologia della catena del Pollino"
a cura del Prof. Francesco Muto - Università della Calabria
Progetto "Trabucco del Pollino" a cura di Gruppo Speleologico "Sparviere" -
12:50-13:50
Light lungh (pranzo a sacco)
13:50-15:00
Trasferimento da Piano Ruggio a PAPASIDERO - località Grotta del Romito
15:00-17:00
Visita guidata del Geosito e del Museo della Grotta del Romito
a cura dei Prof. Fabio Martini e Prof. Domenico Lovetro - Università di Firenze
17:00-18:00
Trasferimento da località Grotta del Romito a LAINO CASTELLO
18:00-19:00
Visita del centro storico abbandonato di Laino Castello
18:30
Fine lavori - rilevazione presenza per APC Geologi
19.30-21:30
Cena tipica
21.30-22:00
Rientro a Mormanno